L’Asti spumante protagonista di un film. Non un documentario o un reportage, ma una fiction, una pellicola con attori che interpretano una storia nel segno delle bollicine. La voce, raccolta qualche settimana fa da Sdp, è stata confermata dal presidente del Consorzio di tutela, Paolo Ricagno.
«Possono solo dire che la storia è molto bella e che farà volare in alto l’Asti» ha detto il presidente.
Per il resto bocche cucite. Top secret anche trama, titolo e costi (ma la produzione potrebbe essere milionaria). Neanche una parola su regista e interpreti.
«Sarà un film sulle orme di alte pellicole come “Il profumo del mosto selvatico” o “Sideways”» si limita ad aggiungere Ricagno.
L’ok dovrà comunque darlo il Cda del Consorzio di tutela.
Non è la prima volta che l’Asti è al centro di una storia d’invenzione. Anni fa aveva fatto rumore il romanzo “The Asti spumante code” scritto dal giornalista e scrittore inglese Toby Clements, era una parodia del romanzo “Il codice Da Vinci” di Dan Brown.
E tempo fa si parlò anche di un film ambientato tra le colline albesi e astigiane. Poi, però, il progetto naufragò.
Sdp