«Se si vuole seriamente affrontare il problema della guida alterata occorre chiedersi quali sono le conseguenze di una pubblicità esplicita e camuffata che ha trasformato l’uso di alcuni prodotti in qualcosa di molto “in” e ha favorito l’adozione di certi modelli comportamentali da parte dei giovani». Parole dell’assessore all’Agricoltura della regione Piemonte, Mino taricco che ha inviato una lettera al premier Berlusconi e al ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia per puntualizzare il pensiero della regione Piemonte sulla questione dei limiti alcolemici nel snague di chi guida che la commissione ministeriale Trasporti vorrebbe portare da 0,50 a 0.
Una tolleranza “zero” che, secondo Taricco non servirebbe ad evitare gli incidenti stradali causati dall’abuso di alcol.
«Credo – continua Taricco – sia necessario chiedersi se l’apertura dei locali fino alle prime ore del mattino non abbia una reale correlazione con l’abuso di alcune sostanze e se non sia opportuno ripensare i tempi del divertimento e della notte».
Un’idea, quella di limitare l’orario dei locali notturni, che era già stata lanciata l’anno scorso dal presidente della Provincia di Asti, Roberto marmo, nel corso di un convegno sull’abuso di alcol. Marmo aveva anche annunciato un tavolo con i titolari delle discoteche astigiane, ma poi c’erano state le elezioni politiche e provinciali, lui aveva dato le dimissioni dalla carica (oggi è presidente della Cantina sociale di Canelli) e dell’idea non s’era fatto più nulla.
L’assessore regionale riconosce la necessità di affrontare il problema degli incidenti stradali e dei recenti fenomeni di cronaca, e tuttavia esprime sorpresa e perplessità su una proposta che, sostiene, rischia di sovrapporre tipologie di consumo molto diverse: quella dei superalcolici e quella di prodotti come il vino che vengono acquistati e utilizzati in tutt’altro contesto.
«Il vino – scrive Taricco – è una bevanda storicamente e culturalmente legata in modo forte alla nostra storia e alla nostra tradizione, e si caratterizza per una modalità di consumo lontana dallo sballo e dall’ubriacatura; è invece educazione al bere moderato e consapevole e non ha connessioni con l’incidentalità che si vorrebbe ridurre”. Per l’assessore piemontese la soluzione non è «abbassare ulteriormente» la soglia del tasso alcolemico, ma rendere rigorosi i controlli facendo rispettare le regole che già esistono e lavorando sulla prevenzione a livello educativo e sociale».
Filippo Larganà – filippo.largana@libero.it