Dopo il grande chef italiano, Gualtiero Marchesi, scomparso recentemente, è morto, a 91 anni, anche lo chef francese Paul Bocuse. La notizia della sua morte è stata data dal ministro dell’Interno transalpino, Gerard Collomb.
Bocuse, che soffriva da molti anni di Parkinson, era tra i principali esponenti della Nouvelle cousine. È morto nel suo albergo Collonges-au-Mont-d’Or, vicino Lione. È stato l’unico chef ad essere riuscito a mantenere 3 stelle Michelin per 50 anni di fila.
Nel 2003, a 76 anni, era stato invitato a Canelli (Asti) dai fratelli Carlo e Antonella Bocchino, all’epoca proprietari delle Contratto rilevate poi dagli attuali patron, la famiglia Rivetti di Castagnole Lanze, per cucinare nell’ambito della prestigiosa rassegna Le Grandi Tavole del Mondo che proponeva cene d’autore di grandi chef stellati da tutto il mondo. Quell’anno alla Contratto cucinarono oltre a Bocuse, si misero ai fornelli miti della gastronomia planetaria come Heinz Winkler, Nobuyuki Matsuhisa (Nobu), Alain Ducasse, Aimo Moroni, Sirio Maccioni e Marc Veyrat.
In quella occasione Bocuse raccontò ai cronisti aneddoti sulla propria vita come quando, da partigiano, aveva cotto per tutta la notte un uovo sfruttando il tepore di una radio con cui ascoltava Radio Londra, e diede la sua personale interpretazione della cucina: «In cucina non esistono categorie. Ce n’è una sola: la cucina buona» disse. Alla stessa rassegna aveva partecipato anche Gualtiero Marchesi.
La scomparsa di Paul Bocuse arriva a poche settimane dalll’annuncio che sarà Torino ad ospitare l’11 e il 12 giugno 2018 la finale europea del Bocuse d’Or, la più prestigiosa competizione internazionale di alta cucina dedicata proprio al grande chef. L’evento, abbinato al Campionato Mondiale di Pasticceria, porterà sotto la Mole i migliori chef che gareggeranno per conquistare il titolo europeo e per aggiudicarsi il posto per la finale mondiale del 17° Bocuse d’Or, in programma a Lione a fine gennaio 2019. Gli insegnamenti del grande Paul Bocuse continuano.
fi.la.