Prima di numeri del direttore Ernestino Laiolo: poco più di 1,2 milioni di bottiglie vendute, quasi 400 mila bag in box venduti, per un fatturato totale di 8,8 milioni di cui 7,3 in Italia e 1,5 all’estero compresa la novità Cina che oltre ai rossi ha cominciato a comprare anche Moscato e Brachetto. Ci sono poi i dividendi distribuiti ai 189 soci: poco meno di 3,7 milioni con un incremento di quasi il 14%. Insomma Vinchio & Vaglio è Cooperativa vinicola in salute.
Tanto in salute che pensa a progetti sul territorio. Un percorso didattico e naturalistico nei boschi che circondano la Cantina, realizzato con un progettista che di vino se ne intende (ha lavorato anche per il Consorzio dell’Asti), l’architetto Andrea Capellino. Ma non mancano, naturalmente i progetti dedicati ai vini. Su tutti un nuovo spumante che sarà a base pinot e spumantizzato con il metodo “Charmat lungo”, «Una tipologia di uva, il Pinot, che si presta ed è coltivata con successo dai nostri soci» dice il presidente Lorenzo Giordano che a domanda precisa sull’Asti Secco, la nuova tipologia di spumante non dolce da uve moscato, dice chiaramente: «Per ora non è nella nostra strategia, ma non lo escludiamo affatto. Vedremo come il mercato lo accoglierà». Insomma Vinchio & Vaglio per ora sull’Asti Secco sta alla finestra aspettando il suo Alta Langa, «Sta maturando in Cantina» e puntando su altre bollicine già in produzione oltre al cavallo di battaglia che resta la Barbera d’Asti docg.
SdP