Marzagalli (Campari): «Asti docg a meno di 2 euro? Avevamo delle scorte. Oggi lavoriamo per rilanciarne l’immagine»

inserito il 18 Marzo 2010

«L’Asti docg a meno di 2 euro la bottiglia? Avevamo scorte da smaltire. Oggi lavoriamo per tirare su immagine e prezzi del vino». Chi parla è Gianni Marzagalli, manager di Sella & Mosca, maison sarda del Gruppo Campari. Già presente nel Cda di vari consorzi, dal Vermentino al Cannonau, alla Vernaccia, il dirigente, per la stessa multinazionale, è rappresentante nel Consorzio dell’Asti spumante con la carica di vicepresidente, conquistata dopo il divorzio tra ente di tutela spumantiero e Martini & Rossi.

Ecco il testo della breve intervista raccolta al termine della conferenza stampa convocata giovedì 18 marzo 2010 dal Consorzio dell’Asti spumante.

Dunque, dottor Marzagalli, lei ha parlato di rilancio di immagine e territorio per far decollare l’Asti. Però a Natale 2009 il suo gruppo è stato tra quelli che hanno venduto l’Asti docg a prezzi da saldo. Lo spumante firmato Riccadonna, nei mercati Sisa del Sud Italia in abbinata con il pandoro, è stato proposto a meno di 2 euro il pezzo. Non le sembra un controsenso?

«L’Asti Riccadonna a prezzo tagliato è servito a dare fondo alle scorte»

Scusi, ma così che fine fa l’immagine?

«Noi ci stiamo impegnando a fondo in questo senso. Per la Riccadonna, un marchio storico che era stato un po’ abbandonato, abbiamo avviato un profondo restyling. Bisognava dare un taglio con il passato»

Si, però, quella promozione con pandoro non ha testimoniato al meglio prodotto e territorio…

«Ma oggi siamo qui ad impegnarci nel Consorzio di tutela dell’Asti docg. Perché crediamo in questa istituzione, in questo territorio e in questo prodotto che è un vanto italiano nel mondo»

Parole sante, tanto che per ricordarle ci siamo fatti un nodo al fazzoletto.

FL

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