L’Asti è vivo e lotta insieme a noi. Manifesto d’ottimismo (dopo la bufera) del Consorzio di tutela che ha presentato dati di vendita e progetti futuri. Nei saloni ovattati della Casa dell’Asti, lo splendido palazzo Gastaldi di piazza Roma ad Asti, l’ente che tutela delle bollicine dolci piemontesi (www.astidocg.it) ha illustrato dati e numeri delle vendite 2009.
Una radiografia della salute economia e associativa del vino spumante italiano più venduto al mondo, con i suoi 93 milioni di pezzi (80 di Asti e 13 di Moscato docg), i diecimila ettari di vigneto a moscato bianco di Canelli compresi tra tre province, Asti, Alessandria e Cuneo, e 52 Comuni del Sud Piemonte, con 7 mila aziende vitivinicole e 15 mila addetti.
Appuntamento importante, dunque, anche per ribadire che, dopo le ultime polemiche sui divorzi eccellenti dal Consorzio, Gancia e Martini & Rossi su tutti, si prosegue a macinare lavoro e progetti.
I cambiamenti, però, sono stati evidenti. Al banco del relatori e tra il pubblico. A parlare, infatti, insieme al presidente, Paolo Ricagno e al direttore Aldo Squillari, c’era Gianni Marzagalli, ad di Sella & Mosca e rappresentante del Gruppo Campari, oggi anche vicepresidente del Consorzio dell’Asti.
Tra il pubblico mancavano ovviamente gli emissari dei “dissidenti”.
Quello che è stato detto in conferenza stampa lo potrete ascoltare nelle videointerviste esclusive che Ricagno e Squillari hanno concesso a Sdp.
Per quanto riguarda i dati anche l’Asti ha risentito della crisi globale anche se la scossa sembra essere stata meno importante di quanto gli stessi dirigenti consortili e delle aziende si aspettassero.
Un po’ di terremoto comunque c’è stato. Sul mercato italiano le bollicine dolci docg made in Piemonte nel 2009 sono passate da 13,5 a 11,7 milioni con un -13,8%; all’estero la contrazione è stata più contenuta: -5,2 con 58,5 milioni di pezzi venduti contro i quasi 62 del 2008. In totale il volume dell’Asti spumante docg lo scorso anno è stato di 70,2 milioni di bottiglie contro i 75,4 dell’anno precedente.
Nello specifico dei mercati europei l’Italia è il grande assente: 11,7 milioni contro 13,5 del 2008, pari a -13,8%. Altre voci negative l’Inghilterra (indicato così non come Regno Unito), 4,8 milioni, -15% e la Russia che fissa la peggior performance di sempre: -39,7% con 5,1 milioni di pezzi contro gli 8,5 del 2008. «Colpa della recessione che ha devastato il mercato russo» spiega Ricagno. Già anche il resto dell’Europa -15,4% con una perdita secca di 1,7 milioni.
A sollevare gli animi ci ha pensato la Germania, storico mercato per l’Asti, con un sorprendente +10,8% con 18,7 milioni di bottiglie di Asti docg; l’Austria, +29,7 per un micromercato però da 2,7 milioni e la Danimarca che con i suoi 1,4 milioni ha fatto registrare un + 19% rispetto al 2008.
Nel mondo al top gli Usa con 9,8 milioni di pezzi (+1,3%) seguiti da Oceania, +10,6% (2,4 milioni); Canada, +11,7% (1,2) e Giappone, +1,2% (1,6 milioni).
In “rosso” L’America non Usa, -3,4%; l’Asia, -8,4% e le storiche “forniture navali” cioè i brindisi sulle navi da crociera a base di Asti che sono diminuite dell’11,8%. In totale, però, il mondo extraeuropeo ha consumato 16,8 milioni di pezzi cioè il 2,9% in più rispetto al 2008.
Se si passa alla classifica dei mercati il primo resta quello tedesco, seguito da Italia, Usa, Russia, Inghilterra, Austria, Australia (con o senza Oceania non si sa), Giappone, Portogallo, Danimarca e Canada.
Forniti anche i dati del quarto trimestre 2009. Buoni risultati un po’ dappertutto tranne Oceania, Portogallo e Italia dove c’è stato un -17,7. «Sono mancate la promozione e le offerte speciali» ha spiegato Ricagno.
E dopo questa ubriacatura di numeri qualche notizia sul futuro.
Intanto il Consorzio tornerà, come sede principale a Palazzo Gastaldi ad Asti. L’edificio sarà ristrutturato e ospiterà anche uno shop.
Al Vinitaly sarà presentato un house organ, cioè una rivista cartacea (che nell’era di Internet è davvero una scelta coraggiosa) con notizie e informazioni consortili. E prevista anche una versione in Inglese.
In questi mesi si discuterà anche sull’eventualità di sbloccare risorse per riprendere la promozione attraverso spot tv e altri eventi di pr e pubblicità.
È stato presentato il nuovo stand che debutterà al Vinitaly 2010. È stato progettato da un architetto artigiano e realizzato da uno staff di artigiani canellesi, e promette suggestioni “edonistiche”.
Che dire. Il Consorzio c’è e ha voglia di fare e brigare. Ed un bene assoluto perché stare fermi al palo, oggi più di ieri, è la cosa peggiore.
Filippo Larganà (Filippo.largana@libero.it)
dialogo con Paolo Ricagno Presidente del Consorzio
con Aldo Squillari Direttore del Consorzio