Gianfranco Santero, presidente del gruppo vitivinicolo di famiglia, 958 Santero, con stabilimenti e vigneti tra Santo Stefano Belbo nel Cuneese e Canelli nell’Astigiano, sotto quell’aria di “Gianburrasca” del vino piemontese nasconde una mente di fine comunicatore e di stratega del marketing.
Due sono i temi di questi giorni tra i padiglioni del Vinitaly 2017: l’Asti Secco, il nuovo spumante non dolce del Piemonte a base di uva moscato, e le esternazioni del Presidente americano Donald Trump che creano qualche timore nel mondo. Santero li ha messi insieme e mostra una vignetta in cui una caricatura di Trump dichiara che non metterà i super dazi, annunciati qualche settimana fa dal Presidente Usa, sul vino italiano perché gli piace troppo l’Asti Secco. Ecco la vignetta che in poco tempo ha fatto il giro dei social:
Battute a parte Gianfranco Santero ha bene in mente la strada che la sua azienda, a cui si deve la comparsa sul mercato dell’extra dry 958 Santero che è sempre più di moda, deve mantenere per fare business e conquistare mercati. «La nostra filosofia è l’innovazione e la comunicazione. Abbiamo prodotti nuovi, come il nuovo spumante analcolico. Facciamo molta comunicazione attraverso lo sport e gli eventi in ambito musicale e televisivo. Tuttavia – avverte Santero – abbiamo le nostre radici in quella che è la valle delle bollicine, dove si fanno spumanti da più di un secolo e mezzo. Abbiamo una storia e colline e pasaggi unici al mondo. Non possiamo e vogliamo dimenticarli. Così come restiamo legati ai vini della nostra terra, il Moscato e l’Asti docg». Sull’Asti Secco Gianfranco Santero è tra gli entusiasti: «Una buona cosa. C’era bisogno di qualcosa di nuovo, ma anche ancorato alla nostra storia. L’Asti Secco è un buon catalizzatore delle due cose. Ci piace e siamo ansiosi di proporlo».
Ecco la nostra video intervista a Gianfranco Santero:
E le foto di Vittorio Ubertone allo stand dell’azienda santostefanese, anche quest’anno uno dei più innovativi dell’intero Vinitaly di Verona
Grande Gianfranco