Nocciole. Quel pasticciaccio brutto della denominazione Tonda Gentile Langhe. Scanavino (Cia): «Si corregga al più presto»

inserito il 12 Dicembre 2016

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Di certo è un pasticcio poco dolce quello della denominazione delle pregiate nocciole piemontese. Una volta si chiamavano “Tonda Gentile Langhe”, poi, si dice per una svista ministeriale, il nome è andato a indicare la varietà di nocciola che può quindi essere coltivata non solo nelle Langhe e non solo in Italia. Insomma un disastro. Se ne sono accorti tutti.
Qualcuno s’è incazzato e ha deciso di rivolgersi ai giudici come ha riportato La Stampa (leggi qui), Luciana Littizzetto ci ha fatto anche un pezzo di satira graffiante (qui sotto pubblichiamo il video), poi ci sono anche stati quelli, come il viceministro Andrea Olivero, che hanno cercato di spiegare cosa è successo in un video che pubblichiamo sotto (l’autore è Maurizio Gily, agronomo e giornalista pubblicista).
Infine la Cia (agricoltori) ha fatto sentire la sua voce attraverso il presidente nazionale, Dino Scanavino, che è piemontese ed è pure un vivaista, quindi persona informate dei fatti.
Qui il suo intervento: “Sicuramente si tratta di una svista del legislatore. Se una nocciola si chiama “Tonda Gentile Langhe” certo non può arrivare dalla Tuscia. Quindi c’è qualcosa che non torna: o si vogliono penalizzare i produttori piemontesi e fuorviare i consumatori o si è fatto un errore grossolano che deve essere subito corretto. Così il presidente della Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino interviene sul caso “nocciola” scoppiato con l’iscrizione della “Tonda Gentile Langhe” al Registro nazionale delle varietà di piante da frutto approvato dal Mipaaf. 
Con quest’iscrizione, ora si potranno commercializzare con il nome “Tonda Gentile Langhe” anche le nocciole prodotte in altre parti d’Italia, penalizzando in questo modo il territorio di provenienza e i suoi corilicoltori, che lavorano e investono da sempre sulla tutela e sulla valorizzazione della nocciola Igp Piemonte. 
Per questo la Cia chiede una rapida modifica al Registro nazionale: solo eliminando la dicitura “Tonda Gentile Langhe”, lasciando piuttosto la sola denominazione varietale “Tonda Gentile”, si può evitare di nuocere a un territorio chiaramente riconosciuto per la produzione di nocciole (in Piemonte il 75% degli impianti è situato nella provincia di Cuneo e il 23% ad Asti)”.
Cia dà anche numeri e dati: l’Italia produce circa 110 mila tonnellate di nocciole ponendosi al secondo posto nella produzione mondiale. Complessivamente la superficie investita è pari a 68.233 ettari. Le principali regioni interessate alla sua produzione sono rappresentate da Piemonte, Campania, Lazio e Sicilia che da sole sono il 98% dell’intero volume nazionale.

Resta da capire quando e come si metterà una pezza a questa faccenda. Intanto il Governo Renzi è caduto, è nato il Governo Gentiloni e il ministro dell’Agricoltura è sempre Maurizio Martina. Quindi ogni segnalazione arriverà sempre alla stessa persona. Speriamo bene.
(foto di copertina tratta da http://www.lagentile.com/)

SdP

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