Si fa presto a dire Moscato e si fa presto a dire Alta Langa. I due vini che abbiamo citato vivono stagioni diverse e per certi versi parallele. Il Moscato, Asti docg a parte, è di gran moda nell versione tappo raso che vuole tornare ad essere leader soprattutto tra le griffe medio-piccole (parliamo di volumi, ovviamente), poi ci sono le versioni spumatizzate (non Asti docg) che, miscelate con varie essenze, soprattutto di frutta, hanno grandi potenzialità soprattutto sui mercati esteri. Poi c’è l’Alta Langa, lo spumante che qualche anno fa, non senza orgoglio, Lamberto Vallarino Gancia citò come lo Champagne italiano. Pretese troppo alte? Forse no. I numeri, non i volumi di vendita che si attestano attorno ai 600 mila pezzi, ma le qualità di un vino spumante eccellente che possa gareggiare con il top player francese ci sono. Manca, a nostro avviso, una spinta propulsiva in tema di comunicazione e promozione. Il Consorzio fa quello che può. Ma la palla dovrebbe passare alle maison che devono dimostrare di credere in queste bollicine d’eccellenza piemontesi. Chi ci crede, nei moscati spumanti miscelati e nell’Alta Langa, è sicuramente Luca Bosio, con il padre Valter e la mamma Rosella al timone di BFE il gruppo nato dall’unione tra Bosio vini, casa moscatista in quel di Valdivilla di Santo Stefano Belbo, e Bel Colle, storica cantina di Barolo e Pelaverga con Cantine e vigneti a Verduno. Ebbene Luca ha anticipato a SdP alcune novità nello scenario della festa dei conferenti con oltre 300 invitati. Il video e le foto sono di Vittorio Ubertone. Buona visione
SdP