Un’intervista a carte scoperte, senza fronzoli né giochi a nascondino nel politichese. Giorgio Ferrero, assessore all’Agricoltura per la Regione Piemonte, egli stesso agricoltore, è un profondo conoscitore del comparto agricolo. Ne amministra la politica con un piglio che non piace a chi vorrebbe un assessore più decisionista e che piace, invece, a chi è stufo delle prese di posizioni populiste sulle quali certi politici hano costruito e costruiscono fulgide carriere.
Lui, un passato da presidente coldirettiano doc, da politico ha, però, sempre dialogato con tutti, a volte persino scompaginando certi atteggiamenti da Prima Repubblica che in Piemonte tendono a etichettare tutti in stile guelfi/ghibellini, in nome di uno concetto di fare amministrazione che premia gli “amici” a scapito dei “nemici”.
Ecco questa roba qui Ferrero è sempre sembrato distante anni luce da praticarla. SdP lo ha intervistato su temi caldi di attualità: il recente accordo sulle rese del Brachetto (di cui pubblichiamo la nota ufficiale del Consorzio in altra parte del giornale); l’effervescente situazione del moscato; l’incoraggiante ascesa (speriamo non solo mediatica) della Barbera d’Asti; e i segnali tutto sommato positivi che arrivano dall’intero comparto agricolo piemontese. Insomma un’istantanea a 360 gradi, come quella che va di moda oggi sugli smartphone. Forse non sarà completa e definitiva, ma coglie l’attimo. Speriamo che duri. Qui la nostra videointervista. Buona visione.
Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)