
Una vigna di moscato che sta lì, sulle colline Unesco attorno a Cossano Belbo, tra Langa astigiana e valle del Belbo, da oltre un sceolo e un eno-museo attivo da 15 anni. La Toso, Casa vinicola famigliare della zona di Cossano Belbo, rilancia la sua vocazione al territorio e informa su un paio di “case histori” che la riguardano. «Durante la vendemmia scorsa – fanno sapere dalla Toso -, abbiamo conosciuto un viticoltore che ci ha parlato di una sua vigna dai caratteri molto particolari: il suo impianto risale a oltre 100 anni fa. Nelle ultime settimane, siamo andati a verificare la situazione ed, effettivamente, abbiamo trovato un bellissimo impianto in altitudine, nella località San Bovo di Cossano, con moltissime viti che presentano un ceppo molto grande. Si tratta di un terreno con una forte ripidità, al punto che fa parte dei vigneti selezionati come “Sorì” alcuni anni fa dal Consorzio per la Tutela dell’Asti. Il viticoltore che lo possiede e lo coltiva, Piero Bertone, ce ne ha raccontato la storia fatta di amore e passione e tanta fatica». Dopo la scoperta della “vigna dei cento anni“, è la volta dell’Enomuseo Toso, che ha compiuto 15 anni di apertura e di attività. Lo spazio al suo intreno da sempre è dedicato al Vermouth di Torino con il Tavolo dell’erborista; il racconto di uno degli attrezzi più interessanti, ovvero la bigoncia e il carro a traino animale. Un tributo ad un territorio che è patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco.