Quella che pubblichiamo è una foto scattata negli Stati Uniti da un nostro lettore attorno ai primi di dicembre 2009. Non faremo commenti limitandoci a registrare prezzi di vendita dell’Asti (ma anche del Moscato docg) sugli scaffali di una catena statunitense di grande distribuzione: 5,99 dollari, circa 4 euro da cui bisogna detrarre spese di produzione, circa 1,5 euro, spedizione e tasse statali americane. A questo punto abbiamo il sospetto che i margini di guadagno siano davvero esigui. Ok, il prezzo è giusto? Alcuni manager di Case spumantiere, non solo di quelle che firmano queste bottiglie scontate, assicurano che, in questo momento, per concorrenziali Asti e Moscato non possono non comprendere anche prezzi di vendita molto bassi. Un ritornello, per la verità, che ascoltiamo da molto tempo. Ora, però, il Consorzio vuole cambiare marcia e dettare nuove regole che favoriscano un rialzo dei prezzi. Vedremo.
Sdp
Caro Patela, spero proprio che tu ti stia sbagliando. Perché se così fosse la presa per il xxxxx sarebbe davvero stratosferica. Comunque quella della foto non è l’unica etichetta-marchio di Asti e Moscato docg ad essere proposta a meno di 6 dollari. Mala tempora…
Potrei sbaglirmi.. ma non credo… Questa bottiglia è prodotta da un’azienda che ha come manager un noto e importante amministratore locale di un comune dell’Astigiano che la scorsa settimana ha ospitato un importante evento per la presentazione del progetto Unesco. Ma si dai.. proprio quello in cui si parla di territorio, eccellenze, cose strafighe a livello mondiale.
Che presa per il xxxx