Riceviamo e pubblichiamo l’analisi della vendemmia 2014 eseguita da Vignaioli Piemontesi, l’associazione che raggruppa cantine vinicole e viticoltori, d’intesa con Regione Piemonte e il consorzio Plop.
“Il 2014 è un’annata avara d’uva in Piemonte, ma con buone notizie dall’economia agricola: nel 2013, l’export agricolo e alimentare è stato di 4,56 miliardi di euro, di cui un miliardo la quota vini; nel primo semestre 2014 l’export alimentare registra un aumento dell’1,3% in Italia e un + 4,4% in Piemonte; quello dei vini registra un + 4,1% in Piemonte e un + 1,5 in Italia. In Piemonte, i dati del fatturato complessivo dell’agroalimentare e alimentare si mantiene intorno ai 12 miliardi di euro (circa il 10% di quello nazionale).
E’ quanto emerso ad Anteprima Vendemmia 2014, l’annuale incontro promosso da Regione Piemonte, Consorzio Piemonte Land of Perfection (Plop) e Vignaioli Piemontesi per presentare dati e valutazioni sulla vendemmia appena passata e fare una riflessione sull’andamento del comparto vitivinicolo. Quest’anno l’evento è stato ospitato a Palazzo Barolo di Torino in chiusura del congresso nazionale dell’Ais. Ha portato i saluti Fabio Gallo, presidente Ais Piemonte.
L’agronomo Daniele Dellavalle e il giornalista Giancarlo Montaldo hanno presentato i primi dati sulla vendemmia 2014, annata complicata per le frequenti piogge estive. In generale, tra i vigneti del Piemonte, si segnala un calo tra il 15% e il 20%. Ma non tutti i dati sono omogenei: “La fonte più ottimista è quella della Regione – rileva Montaldo – che indica in appena un -7% il calo del vino prodotto in Piemonte nel 2014, vale a dire 2.401.988 ettolitri rispetto ai 2.579.534 del 2013.
Altra fonte è Assoenologi che indica in 2.200.000 ettolitri la produzione piemontese del 2014 con un calo del 18%”. Anche la Vignaioli Piemontesi ha raccolto i dati produttivi dalle sue cantine cooperative: la produzione 2014 è stata (Moscato escuso) di 480 mila ettolitri contro i 579 mila del 2013 (-16,5% ovvero 96 mila ettolitri). “Nei prossimi mesi – chiarisce Montaldo – con la conclusione delle operazioni di denuncia della produzione, avremo un quadro più chiaro del dato produttivo”. Dellavalle ha assegnato tre Stelle (su 5) alla vendemmia 2014: “Nel complesso le uve sono buone, ma possiamo parlare di ottime nel caso del Ruché di Castagnole Monferrato e del Nebbiolo di Langhe e Roero”.
Il valore del vino 2014 supera i 369 milioni di euro, il 10% della produzione agricola regionale. Le aziende vitivinicole sono 19.068, mentre gli ettari vitati sono 43.497 (-1,5% sui 44168 del 2013). Una curiosità: gli ettari erano 131.592 nel 1961, scesi a 96.891 nel 1970. In calo negli Anni 80 a 74.577. Nel 1990 erano 61.807; nel 2000 52.906, fino ai 46.606 del 2010.
L’assessore regionale Giorgio Ferrero ha evidenziato come “in Piemonte è calato il numero delle aziende agricole, ma abbiamo aziende più grandi e molto più ben strutturate, grazie al fenomeno di riaccorpamenti, nuovi investimenti, un forte ricambio generazionale nella guida aziendale, ovvero l’insediamento di giovani agricoltori e una crescita dellacomponente femminile: sono 22.000 le aziende condotte da donne su 67.000 aziende agricole; 1/3 dei 64.000 occupati in agricoltura, sono donne. Il Piemonte è un esempio di agricoltura famigliare, di quelle aziende a conduzione famigliare, che non producono soltanto derrate agricole, ma sono anche espressione di valori, di coesione sociale, custodi di identità e tradizioni, presidio di territori”.
Cresce anche il sistema delle strutture cooperative (circa 200 cooperative con 30.000 soci), e dei Consorzi di tutela e Associazioni di produttori che hanno contribuito a concentrare e rafforzare l’azione di marketing e soprattutto della promozione commerciale sui mercati esteri. L’esempio è Piemonte Land of Perfection, che riunisce i principali Consorzi e la Vignaioli Piemontesi per fare promozione del vino in Italia e nel mondo. Aggregazione e cooperazione sono stati temi della discussione orchestrata da Fernanda Roggero, giornalista del Sole24Ore.
“Se oggi il mercato globale ci spinge sempre più su mercati lontani per commercializzare il nostro vino, tra dieci anni cosa accadrà? – si è chiesto Giulio Porzio, presidente di Vignaioli Piemontesi – In 40 anni abbiamo perso vigna e risorse umane. Rischiamo in futuro di avere una viticoltura di vecchi. Se invece vogliamo cambiare strada e offrire concrete possibilità di reddito e di tutela del patrimonio territoriale alle nuove generazioni dovremo continuare a unire le forze e credere nel lavoro delle organizzazioni di produttori che possono superare il limite dei campanili guardando oltre, verso un mondo che cambia in fretta”.
Infine, il premio “Piemonte Anteprima Vendemmia 2014” è stato assegnato alla memoria di Luigi Veronelli nel 10° anniversario della morte. A ritirarlo Alberto Dragone, consigliere del Comitato Decennale Luigi Veronelli.”