Etilometro obbligatorio per legge nei ristoranti. Se ne sta discutendo in Senato. La proposta è di Grillo (Luigi), senatore ligure del Pdl, produttore di vini nelle Cinque Terre. Scoppiano le polemiche. Per Fipe-Confcommercio è «Un attacco alla ristorazione». La difesa: «Proposta a favore di locali e clienti»

inserito il 23 Ottobre 2009

Prova all'etilometro (dal sito Internet della Polizia di Stato)

Prova all'etilometro (dal sito Internet della Polizia di Stato)

Etilometro obbligatorio per i ristoranti. Non è una bufala, ma una proposta di legge di cui si sta discutendo in Senato. La notizia gira sui giornali e sulla Rete da qualche giorno. Sdp ha approfondito la storia che ha già suscitato (e di certo susciterà) parecchie discussioni e polemiche. Si parla di una proposta di legge, al vaglio della Commissione Lavori Pubblici del Senato, che riguarda l’obbligatorietà per i ristoranti di dotarsi di etilometro a cui sottoporre i clienti che hanno bevuto alcolici prima che lascino il locale. L’ipotesi, che avrebbe avuto appoggi bipartisan, è attribuita a Luigi Grillo, senatore Pdl della Liguria, presidente della Commissione e, tra l’altro, lui stesso produttore di vino in quel delle Cinque Terre. Sdp gli ha chiesto conferma della proposta di legge. E Grillo ha confermato: «Per ora – ha precisato – si tratta di una proposta verbale. L’idea è di dotare i ristoranti non di etilometri, ma di quegli apparecchi che si chiamano “precursori” e che danno indicazioni sul tasso di alcol che si è ingerito. In questo modo i commensali che dopo un pasto devono guidare e si accorgono, attraverso questo semplice esame, di aver superato i limiti di legge, potranno, per non incorrere nelle sanzioni, attendere qualche tempo, magari un’ora, prima di mettersi al volante, in modo che il loro organismo smaltisca l’alcol. La mia ipotesi – ha ammesso Grillo – ha fatto molto discutere, ma ha incassato appoggi bipartisan e quindi andiamo avanti». E a chi, come Edi Sommariva, direttore generale della Fipe-Confcommercio, potente e agguerrita associazione di commercianti, sostiene che questa proposta di legge è un attacco alla categoria dei ristoratori, già vessata dalla crisi economica, Grillo replica così: «È un’obiezione che non capisco. In Senato stiamo affrontando il problema degli incidenti stradali dovuti all’abuso di alcol. Proprio perché sono anche un produttore di vino so bene quanto il tema condizioni i consumi. L’idea di etilo-precursori al ristorante non è contro una categoria, anzi va nel senso inverso. I clienti, sapendo di contare sulla misurazione del loro tasso alcolico, potranno andare al ristorante con più sicurezza, adottando tutte le misure del caso, dall’attendere che il loro organismo abbia smaltito l’alcol ingerito, all’affidare il volante dell’auto a chi non ha bevuto alcol. In ogni caso la politica deve dare risposte su un argomento di strettissima attualità e che interessa molto i cittadini». Sui costi degli etilometri per ristoranti Grillo ha chiarito: «Costano attorno ai 50 euro e non credo che un locale vada in rovina per questo. Comunque, se la proposta dovesse passare, non escludo finanziamenti statali». Ma qual è l’iter istituzionale della proposta? «Tra una decina di giorni è prevista la formalizzazione degli emendamenti. Quindi, se la Commissione la accetterà, presentò ufficialmente al Senato la proposta». Poi ci sarà la discussione a Palazzo Madama a cui seguirà quella alla Camera dei deputati. Non un percorso velocissimo. Ma intanto, sulla proposta Grillo, è scoppiata la polemica. Duro il commento di Edi Sommariva (Fipe Confcommercio) che, sentito da Sdp, non solo ha confermato le prime critiche contro gi etilometri al ristorante, ma ha anche rilanciato precisando alcuni aspetti della vicenda: «Intanto – ha detto – gli incidenti dovuti all’alcol sono il 2,09%. Eppoi dotare obbligatoriamente i locali di etilometro non risolve la questione dell’abuso di alcol, semmai lo favorisce. Ne sappiamo qualcosa noi della Confcommercio perché lo stiamo già sperimentando. Nei locali dove è vietata la mescita di alcolici dopo le due di notte, discoteche e discobar soprattutto, sono stati imposti gli etilometri. Ebbene i clienti, in maggioranza giovani, fanno a gara a chi sballa per primo. Non è certo educativo. Io non sono contrario all’uso dell’etilometro dei ristoranti, ma che non diventi un obbligo di legge, altrimenti si apriranno problemi legati al rispetto della legge. Ma ve lo immaginate un ristoratore che tenta di obbligare un cliente a sottoporsi all’alcoltest? Mi chiedo a questo punto perché non distribuire nelle farmacie gli etilometri, ce ne sono che costano pochissimo, o chiedere alle case automobilistiche di dotare le vetture di un etilometro incorporato». Il manager dei commercianti ha indicato due proposte alternative, ma poco popolari, all’obbligo etilometri per i clienti dei ristoranti: «Inasprimento delle sanzioni e certezza della pena per chi è pescato al volante in stato di ebbrezza. Non c’è altro modo e la politica se ne deve fare carico». Poi c’è la questione del limite di alcol nel sangue fissato a 0,5 grammi per litro. È ritenuto da alcuni, in testa il ministro all’Agricoltura, Luca Zaia, troppo basso, mentre altri vorrebbero la tolleranza zero, cioè chi guida non deve bere neppure una goccia di alcol, birra e vino compresi. «Ma questo è un altro tema che va discusso» hanno detto a Sdp sia Grillo che Sommariva.Intanto l’ipotesi degli etilometri obbligatori nei ristoranti che potrebbe diventare una legge dello Stato, ha aperto una discussione di cui Sdp, come di consueto, darà conto ai suoi lettori.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

9 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. Azzarini Antonio 21 Marzo 2010 at 13:32 -

    Grazie a tutti per l’appoggio (almeno) morale. Azzarini Antonio La Spezia

  2. filippo 28 Dicembre 2009 at 15:09 -

    Caro Azzarini, vogliamo essere, per un volta, un po’ ottimisti? Del resto lo dice anche il premier che il pessimismo non aiuta (anche se nasce da esperienze concrete). Perciò personalmente spero che il suo dispositivo, o comunque uno che abbia un utilizzo analogo, venga adottato. Così la piantiamo di buttare la croce addosso a chi beve responsabilmente a pasto.
    Un saluto e auguri di buon anno

  3. Azzarini Antonio 28 Dicembre 2009 at 14:58 -

    Penso che ci siano troppi interessi POLITICI per non “adottare” il mio etilometro blocca motore”. Inoltre funziona anche per chi ha assunto DROGA ( droga+succhi gastrici+alcool = tasso alcolemico in aumento ). Diminuirebbe il CONSUMO…….di tutto! Speriamo che il nostro Ministero dei Trasporti usi invece il Buon Senso……dubito molto!

  4. filippo 1 Dicembre 2009 at 21:12 -

    Capperi, Azzarini, buon per lei che, come sostiene anche sul sito http://www.brunomaggetti.com (è un socio?), è l’invetore del Syl (save your life) che immobilizza l’auto con un naso elettronico il quale annusa l’alito del conducente che ha esagerato con l’alcol. Mi domando perchè tutte le case automobilistiche non lo adottino, magari, come accadeva qualche anno fa per altri dispositivi salvavita come esp e abs, per modelli di lusso. Comunque tranquillo, non credo che le dichiarazioni di Edi Sommariva, direttore generale della Fipe Confcommercio, intendessero preludere al plagio della sua invenzione. Piuttosto il problema è un altro: i limiti per misurare l’abuso di alcol sono reali o no? È qui, caro Azzarini, che casca l’asino. Qui si scornano in tanti: ministri prosecchisti e sottosegretari ultrapopulisti, dirigenti di categoria iperprotezionisti e salutisti radicali. Quando sarà chetata questa bufera (e sembra che non sarà tanto presto) allora noi di Sdp le auguriamo che tutte le auto montino il suo Syl. Auguri.
    Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

  5. azzarini antonio 3482521729 1 Dicembre 2009 at 19:30 -

    Il mio etilometro blocca motore è stato da me inventato e brevettato a Marzo 2007 e testato già su delle autovetture in circolazione: FUNZIONA. Se chi è alla guida ha bevuto, il motore non va in moto, senza dover soffiare o fare dell’altro.Il mio è un Super Naso Elettronico, e sono l’unico al Mondo ad averlo fatto.Chi cercasse di COPIARMELO farebbe un PLAGIO.

  6. filippo 3 Novembre 2009 at 14:52 -

    Caro Azzarini, la proposta di un “naso elettronico” che stabilisce quando il conducente di un’auto si mette al volante ha bevuto troppo e blocca il motore, mi sembra che sia già in studio da parte di qualche casa automobilistica. A me pare un’idea tutt’altro che peregrina. Un po’ come il cicalino assordante che segnala le cinture non allacciate su alcuni modelli. Però c’è da aspettarsi che l’idea diventerà di serie solo tra molti anni e tanti, troppi, morti. Perciò, nel frattempo, chi beve al bar o al ristorante metta cervello e si conservi sobrio se deve guidare.

  7. azzarini antonio 3482521729 2 Novembre 2009 at 18:47 -

    Anzi che proporre certe STUPIDATE mettiamo sui mezzi un BLOCCA MOTORE se chi è al volante ha bevuto! L’auto non andrà in moto, e i componenti del mezzo…..TORNERANNO A CASA, e non in un OBITORIO!Triste dirlo ma è così. E se succedesse al figlio di una AUTORITA’DEL MINISTERO? La legge uscirebbe SUBITO!!!!!!!!!

  8. GIAN MARCO 23 Ottobre 2009 at 17:09 -

    Sono totalmente favorevole agli etilometri nei ristoranti e nei locali. Ciò che però desidero sottolineare é che non dovrebbe essere obbligatorio ma al servizio di quegli avventori che, avendo bevuto un paio di bicchieri, temono di aver oltrepassato il limite legale e quindi desiderano sottoporsi al controllo. In questo modo é sicuramente da considerare un servizio utile e che favorirà il corretto consumo di vino. A mio modo di vedere i ristoranti non potranno che trarne beneficio.

  9. maurizio 23 Ottobre 2009 at 14:05 -

    Non amo in genere gli obblighi, quelli che abbiamo bastano. Ma che gli etilometri nei ristoranti e nei locali siano utili non c’è dubbio: dovrebbero essere i ristoratori a metterli di loro iniziativa, e i produttori a spingere in tal senso, tanto più che sono allo studio, forse esistono già, quelli a monetina che non gli costano nulla, è il gestore che poi viene a ritirare l’incasso (ma non parliamo di etilometri da cinquanta euro, non sono affidabili). L’etilometro al ristorante è doppiamente utile: primo, perchè aiuta a “conoscere se stessi” e a non sopravvalutare il problema tasso alcolico, come oggi spesso avviene, infatti non è affatto vero che con un bicchiere sei fuori: secondo perchè, se uno verifica di essere “fuori”, si fa una passeggiata, aspetta mezz’ora ed è tranquillo. L’etilometro al ristorante è a favore del consumo corretto del vino e un servizio importante ai clienti del locale. Gli esercenti che non lo capiscono sono ottusi.

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