È fatta! Con queste parole Annalisa Conti, vicepresidente dell’associazione che ha seguito il progetto, annuncia da Doha, in Qatar, la dichiarazione dell’Unesco che inserisce i paesaggi vitivinicoli piemontesi nei siti Patrimonio dell’Umanità. Insieme a queste due parole, che descrivono tutta l’attesa e l’ansia e la gioia della delegazione italiana in quel di Doha, anche una foto dei delegati in festa che sventolano il tricolore. È un simbolo. Il nostro simbolo. La nostra bandiera. Oggi un pezzo di Piemonte, insieme a tutta l’Italia, l’Italia che lavora e si impegna e sta tenendo duro per uscire dalla crisi, ha già vinto il suo Mondiale. Le vigne piemontesi sono il 5o° sito italiano Unesco.
Non mancano le dichiarazioni ufficiali. La prima è congiunta da parte del presidente dell’associazione UNESCO, Gian Franco Comaschi, del vicepresidente Annalisa Conti e del direttore Roberto Cerrato. «È una enorme emozione quella di vedere un lavoro durato anni andare a buon fine e questo solo grazie alla collaborazione di tutti. Una collaborazione che ha superato campanilismi e colori politici. Questo però è solo l’inizio, da domani dobbiamo proseguire nel giusto cammino intrapreso e rafforzare questa unione di territori. L’associazione come qui rappresentata al ritorno dal Qatar si metterà da subito al lavoro incontrando in breve tempo i territori al fine di iniziare il percorso di gestione del sito riconosciuto».
Annuncio anche da parte di Ugo Cavallare, l’ex assessore regionale che ha seguito la candidatura, che dice: «Il sito è stato iscritto oggi dall’UNESCO nel patrimonio mondiale: un punto di arrivo ma anche un punto di partenza. Un punto di arrivo che premia l’impegno profuso dalla Regione Piemonte negli scorsi anni in collaborazione con le Province di Cuneo, Alessandria, Asti e con i Comuni interessati di Langhe, Roero e Monferrato. Il Piemonte ha saputo rapportarsi con gli Organi tecnici dell’ UNESCO cogliendo le inderogabili esigenze di modifica del progetto iniziale, mantenendo il necessario raccordo operativo con le Comunità locali»
Anche il sindaco di Canelli, la capitale italiana dello spumante, dove 12 anni fa è stato gettato il primo seme del progetto poi allargato ai paesaggi vitivinicoli di Albese e Alessandrino, dichiara la propria felicità e quella della comunità canellese: «Siamo molto felici. È un grande traguardo, ma sicuramente anche un punto di partenza. Una meta raggiunta superando campanilismi e partitismi. Ora, però, bisogna lavorare duro per essere degni del riconoscimento e cogliere tutte le opportunità che questo comporta. Questa sera le campane delle nostre chiese suoneranno a festa».
Infine un breve commento del presidente della Regione Sergio Chiamparino: «Il merito del risultato va a tutto il territorio di Langhe-Roero e Monferrato che ha saputo costruire e mantenere nel tempo un paesaggio culturale, legato al mondo del vino, eccezionale e unico nel suo valore ed espressione della altissima qualità della produzione vitivinicola della nostra regione. La proclamazione di oggi rappresenta un tassello fondamentale della strategia turistica complessiva dalle amministrazioni che si sono succedute alla guida della Regione Piemonte: ritengo che sia un punto di partenza e non di arrivo, perché da questo momento in avanti che bisognerà lavorare per sfruttare al meglio, con progetti e idee innovative, il ritorno di questo riconoscimento».
E del nuovo assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, astigiano e imprenditore agricolo: «Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati nel progetto. Ringrazio Oscar Bielli e Sergio Bobbio, che hanno avuto l’idea da cui è partito tutto. E ringrazio i vignaioli del Piemonte, gente dura e tosta, ma anche gentile e sensibile che hanno disegnato un paesaggio che oggi è patrimonio di tutto il genere umano».
Filippo Larganà (filippo.largana@libero)
Congratulazioni per l’impegno e la costanza !