Il vino resta business e ricerca (nonostante la crisi). I casi di Vinchio & Vaglio e del colosso Vignaioli Piemontesi

inserito il 21 Maggio 2014

140516vinchioUBE017 La crisi c’è ma non nel mondo del vino. Lo ha detto Bruno Vespa, nel suo incipit al convegno sul moscato organizzato qualche giorno fa a Nizza Monferrato. Ora due casi piemontesi sembrano confermare, almeno in parte, la tesi “vespiana”.  Cominciamo dalla Cantina sociale di Vinchio e Vaglio nell’Astigiano. Una dimensione non grande e neppure piccola. Una ricerca esasperata della qualità in vigna. La stella polare della Barbera. Conferenti affezionati e coinvolti nella produzione vinicola e un management innamorato non solo del business ma anche delle colline che producono i grappoli. Sono gli ingredienti di un successo costante che fa fare a questa cantina numeri considerevoli in rapporto alla sua potenzialità, al riparo da scossoni e guerre di prezzo. A dimostrarlo sono gli investimenti nella sala vendita, una delle più frequentate del Sud Piemonte; fatturati in crescita all’estero e stabili in Italia; e nuovi prodotti che sono sfornati ogni anno. Nel 2013 fu la volta di un sorprendente metodo classico “rosè” su base Barbera. Per il 2014 ecco spuntare un Cortese con minimi solfiti. Buonissimo. Ne parla il suo “papà”, quel Giuliano Noè, enologo piemontese di fama a cui si devono molti vini “mito” del panorama enologico del Piemonte. SdP lo ha intervistato, insieme al presidente di Vinchio e Vaglio, Lorenzo Giordano che, per una volta, ha parlato da presidente del Consorzio della Barbera, rivelando anche un “desiderata” non da poco. Per quanto riguarda la Vignaioli Piemontesi, potente associazione di eno-cooperative che quest’anno ha dichiarato un volume d’affari di 12 milioni di euro e a cui fanno capo anche case editrici e vari media, ecco la nota diffusa ai mezzi di informazione. «Con oltre 12 milioni di euro di fatturato e tanti nuovi progetti, la Vignaioli Piemontesi chiude in positivo il 2013 e si prepara a nuove sfide. Due su tutte: la scommessa di Nuovimondi per commercializzare i vini della cooperazione piemontese all’estero e l’Enoteca Noi di Castagnito, una bottega con oltre 700 etichette di vino ma anche vineria e luogo d’incontro. Se n’è discusso ieri nell’Assemblea generale dei soci a Castagnito. Il presidente Giulio Porzio ha presentato il bilancio dell’anno appena passato: “Chiudiamo il 2013 con un incremento soddisfacente: siamo passati dai 10 milioni 256 mila euro del 2012 agli attuali 12 milioni 120 mila, crescendo del 18%. La crisi c’è e si sente un po’ in tutti i settori. Ma la nostra politica del continuare a investire ci sta dando buoni risultati”. Nuovi investimenti ma anche gioco di squadra che diventa sempre più indispensabile nelle sfide internazionali: “Negli ultimi anni – dice il direttore Gigi Biestro – la Vignaioli ha stretto accordi sempre più forti con le cooperative diventando il loro braccio operativo soprattutto nella commercializzazione. Da qui è nato il progetto Nuovimondi, una linea di bottiglie dedicate ai consumatori esteri, che premia la filiera virtuosa della cooperazione. Nello stesso tempo abbiamo saputo presentarci come partner credibile dell’industria, diventando un alleato prezioso nella promozione. Abbiamo tutte le carte in regola per affrontare i nuovi mercati emergenti come la Cina e il Sudamerica”. Da anni la Vignaioli è leader nella commercializzazione di vino sfuso: nel 2013 ha commercializzato oltre 45 mila ettolitri per un valore di 7,4 milioni di euro (+41). Nel 2013 la Vignaioli Piemontesi ha acquisito l’ex cantina sociale di Bricherasio (58 soci). L’altra scommessa è l’Enoteca Noi che, a inizio anno, ha rinnovato locali e nome, confermando lo spirito di avvicinare il produttore di vino ai consumatori. Altra novità: l’acquisizione della rivista Barolo&Co. Vignaioli Piemontesi è il nuovo editore e ha nominato direttore responsabile il giornalista Giancarlo Montaldo». La Vignaioli Piemontesi in numeri:

  • 416 soci:
  • 38 cantine cooperative con 6.192 aziende vitivinicole
  • 378 aziende individuali
  • rappresentano una produzione di 850.000 ettolitri, ovvero il 30% del vino piemontese
  • 16 dipendenti
  • 12 milioni di euro il fatturato al 31 dicembre 2013
  • 1,4 milioni di euro spesi per un progetto promozionale in Paesi extra Ue in collaborazione con le cantine cooperative e le aziende associate

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