Lutto: è morto, stroncato da un infarto a 52 anni, l’albergatore e ristoratore astigiano Roberto Scarsi. Il ricordo della redazione di Sdp e di Filippo Larganà

inserito il 23 Settembre 2009
Roberto Scarsi, 1957-2009

Roberto Scarsi, 1957-2009

Roberto Scarsi, 52 anni, è morto la sera di martedì 22 settembre 2009, stroncato da un infarto che non gli ha lasciato scampo. L’albergatore e ristoratore canellese era titolare degli hotel Asti di Canelli, Doc di Nizza Monferrato e Roceta di Rocchetta Tanaro.

Lo piangono la moglie Giusi e il figlio Andrea, i parenti e i tanti, tantissimi amici. Fin qui la cronaca nuda e cruda, come siamo abituati a dare da cronisti.

Ora ci sia concesso il ricordo di un carissimo amico che ha lasciato un vuoto incolmabile in noi e nella vita di tutti quelli che hanno avuto la fortuna e l’onore di averlo conosciuto.

Roberto Scarsi “era” i suoi hotel. Lavorava nel settore da quarant’anni. Prima, giovanissimo arrivato dal suo paese di origine, Fontanile, sul confine tra Nizza Monferrato e Acquese, ad Asti come dipendente di importanti ristoranti e hotel. Poi, come imprenditore, aveva rilevato l’Hotel Asti di Canelli, aprendo successivamente il Doc, a Calamandrana e quindi a Nizza Monferrato.

Per anni aveva anche gestito con crescente successo l’hotel ristorante Le Campane di Boglietto di Costigliole d’Asti. L’ultima sua “creatura” era l’Hotel Roceta di Rocchetta Tanaro, ricavato in una parte del castello che costeggia il parco. Un albergo di charme, con richiami al vino e alla buona tavola, immancabili nel paese di Giacomo Bologna. E Roberto, del resto, era un cultore espertissimo del gusto e del vino piemontesi. Sempre in prima linea anche a difendere un territorio in cui credeva e che vedeva con rammarico, sempre più svilito e non valorizzato appieno. Non lesinava il suo impegno per iniziative a favore della terra che amava, l’Astigiano, certo, ma anche il Basso Piemonte, in generale.

Aveva aderito con entusiasmo all’avventura di Sapori del Piemonte, offrendosi come sponsor, ma fornendo anche suggerimenti, notizie e dritte preziose. Spesso era protagonista di progetti innovativi. Come quello, avviato poche settimane fa, dell’autista sobrio a disposizione degli ospiti dei suoi hotel impegnati in pranzi, cene o degustazioni di vini e distillati. «È un modo per evitare l’etilometro, dare più sicurezza sulle strade e rilanciare il comparto» aveva spiegato. Sdp aveva lanciato la notizia e altri mezzi di informazione l’avevano ripresa. E dopo la sua “sortita” alcuni produttori vinicoli, ristoratori, operatori del turismo, avevano varato iniziative simili tanto che pochi giorni fa aveva parlato con noi di Sdp dell’esigenza di fondare un’associazione che raggruppasse tutte queste iniziative sotto uno stesso marchio.

Aveva ragione, su tutta la linea.

Sdp

Caro Roberto, questa volta me l’hai fatta davvero grossa. Andartene così, senza neppure una presa in giro (tua a me), un ultimo lazzo (nei miei confronti), un’ennesima discussione sulla «politica di merda», sui giornalisti «che tanto scrivete solo cagate» su certi operatori turistici, «che se andassero a spasso sarebbe meglio», mi ha lasciato spiazzato. Caro Roberto, io adesso con chi parlo di politica, di giornalismo, di vino e cibo, di turismo? Chi mi chiamerà ancora «giurnalista!»?. Ecco, vedi, mi manchi già un casino. E questo, caro Robi, questo proprio non me lo dovevi fare. Ciao.

Filippo


2 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. Rossana 29 Settembre 2009 at 17:33 -

    Sono una delle tante persone che hanno avuto la fortuna e l’onore (come giustamente avete sottolineato) di conoscere Roberto Scarsi, anche se si trattava solo di telefonate di lavoro. Le occasioni di sentirci non sono state neanche poi così numerose, ma proprio questo “mi fa strano”… La notizia della sua scomparsa mi ha lasciata stupita e tremante e con il rimpianto, per la seconda volta nella mia vita, di non aver deciso prima di incontrare una persona della quale non si poteva che provare affetto, stima e ammirazione per quanto faceva e progettava di fare. Non posso fare altro che stare vicina, perlomeno con il pensiero, ad Andrea ed alla signora Giusi che coraggiosamente stanno andando avanti, così come lui avrebbe voluto.
    Un abbraccio
    Rossana C.

  2. DAVIDE 23 Settembre 2009 at 12:36 -

    Ciao Roberto,
    Io che ho avuto l’onore di essere cresciuto Uomo da te, io che ti devo tanto, che ti vedevo come padre aggiunto, io che non ti ho chiamato quando ero in licenza perchè mi sono scordato, mentre tu ti sei preoccupato subito di me per sapere se ero in Afghanistan o meno…., io che avevo già programmato di venirti a trovare appena rientrato dalla Missione, io che in Libano sono venuto a sapere della tua mancanza, io così pieno di dolore ma che comunque devo portare a termine il mio dovere, come mi avresti detto tu, io ti dico solo……
    GRAZIE!!!!!
    Davide

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