Ebbene sì, agli antipodi sono dei geni. Anche in campo eno-sanitario. Lo riporta Il Giornale, diretto dal piemontesissimo Mario Giordano. Un medico australiano ha asserito che il vino, consumato in modo moderato, fa bene, oltre che allo spirito, anche al corpo. Il merito sarebbe dei soliti anti-ossidanti, in testa l’ormai famoso resveratrolo, alcol buono che spazza via il colesterolo cattivo e rende le arterie come piste da bob. Ora il medico del Paese dei canguri ha scoperto una cosa che in Europa si sa da tempo. va sotto il nome di “paradosso francese”. I cugini d’Oltralpe che, pur avendo una dieta a base di grassi animali con tutto quel pollame, carne rossa e burro che mangiano, hanno percentuali basse di malattie cardiovascolari proprio, a quanto pare, grazie al consumo moderato e costante di vini, soprattutto rossi. Gli italiani, poi, da tempo studiano il fenomeno con screening medici nelle aree enologiche e coltivazioni di vitigni ad alto tasso di resveratrolo e antiossidanti. Come l’Uvalino, storico vitigno asigiano che è tornato in bottiglia grazie alla produttrice Mariuccia Borio di Costigliole d’Asti. Insomma il medico dei koala non ha inventato nulla, se poi a questo si aggiunge il fatto che lo stesso, oltre ad esercitare la professione medica, è produttore di vino e proprietario di vigneti e ha dichiarato di coltivare e selezionare vitigni con importanti contenuti di elementi benefici, bhe allora il dubbio che ci sia un pelino di conflitto d’interessi ci sfiora. Eccome!
Vino, ganguri e koala
inserito il 17 Dicembre 2008Lascia un Commento
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