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55° Vinitaly. La forza della famiglia Bosca, custode di una delle quattro cattedrali sotterranee di Canelli (Asti). «L’Unesco? Un plus prezioso. Il futuro? Orgoglio per i nostri vini e spumanti migliori»

Nelle foto di Vittorio Ubertone, c’è un gruppo di politici nazionali e non che attorniano (anche se sembra il contrario) Polina Bosca, che con la sorella Pia e il fratello Gigi, conduce la storica Bosca di Canelli, cantina storica, cattedrale sotterranea – con gallerie scavate nel sottosuolo dove ancora oggi si affinano vini e spumanti – insieme ad altre tre (Coppo, Gancia e Contratto) lo spunto da dove tanti anni fa partì l’idea che poi portò a far diventare i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato Patrimonio dell’Umanità Unesco. LuigiTerzo Bosca, papà di Pia, Gigi e Polina, scomparso anni fa, ne fu un sostenitore e promotore convinto. Oggi Pia nell’intervista con le immagini di Vittorio Ubertone, fa il punto della situazione su: Vinitaly, Unesco, vendite, mercati e futuro. Non poco.

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