Il comunicato della Fic, la federazione italiana cuochi è trionfale e non potrebbe essere altrimenti. Dice: «… Massimo Bottura, chef patron dell’Osteria Francescana di Modena (3 stelle Michelin), è il primo cuoco al mondo, al primo posto della classifica World’s 50 Best Restaurants 2016. Un risultato che la Federazione italiana cuochi (Fic) ha accolto con entusiasmo e grande soddisfazione, in quanto rappresenta un motivo di orgoglio per tutta la ristorazione italiana». Ok, viva Bottura. Ci mancherebbe. Seguono le dichiarazioni di prassi di Rocco Pozzulo, presidente della Fic, che tra altre cose afferma: «Il messaggio che deve essere colto è che per raggiungere questi risultati ci vuole il giusto tempo. Sicuramente sono fondamentali passione e determinazione, ma occorre saper attendere che i frutti arrivino, senza voler bruciare le tappe». Messa così c’è da pensare che in giro ci siano tanti giovani cuochi che vogliono bruciare le tappe e alla fine si scottano. Se a queste si aggiunge che tanti, troppi, chef ormai sono più star tv che artisti dei fornelli, allora l’appello va tradotto con: «Ragazzi attenti: prima di diventare Bottura o Vissani bisogna sgobbare, e tanto, davanti a una cucina». Il piccolo schermo può attendere, i clienti no. E per favore non montiamoci la testa come dopo la prima vittoria contro il Belgio dell’Italia di Conte. La strada è ancora lunga.