Luca Zaia, ministro all’Agricoltura, ha dichiarato all’Adnkronos: «Ho chiesto alle principali televisioni e radio italiane di scegliere, per il tradizionale brindisi dell’ultimo dell’anno, le bollicine dei nostri spumanti. Sarà un modo per festeggiare insieme non solo il nuovo anno, ma anche uno dei prodotti simbolo dei nostri territori e, con esso, l’agricoltura italiana tutta».
Un hurrà per il ministro. Non c’è altro da aggiungere.
Sdp
Non credo ci sia poi tanto da inneggiare ad uno dei peggiori Ministri all’agricoltura dell’era moderna (è riuscito, insieme al suo amico Alemannp a perdere tutte le battaglie in Europa, abbiamo un’agricoltura che va letteralmente a pezzi e lui parla di Rinascimento del comparto! e amenità del genere) in quanto era chiaro che il nostro parlava del suo amato Prosecco, uno dei vini più bastardi d’Italia, prodotto quasi sempre senza alcun controllo, fatte
le solite lodevoli eccezioni e, se mi permetti, sempre con le dovute eccezioni, nemmeno gran che dal punto di vista qualitativo. Ma costa poco, fa tante belle bollicine e soprattutto si fa in Veneto. Ad un popolo di analfabeti degli alimenti come il nostro era chiaro che sarebbe andato benissimo. Evviva il Federalismo, altro che Zaia di cui facevamo davvero a meno e invece ci è toccato. Cari saluti. Paolo
Caro Max, sulle auto concordo, tant’è che proprio qui, su Sdp, ho scritto la stessa cosa: chissà perché Mr B. e soci (ma anche governi cosiddetti progressisti) continuano a girare su macchinoni tedeschi, mentre, per esempio Monsieur le President S. viaggia esclusivamente su voitures francaises. Sui brindisi di fine anno, invece, l’appello di Zaia (noto prosecchista) è un’assoluta novità nel panorama eno-sonnolento della politica italiana a cui, a torto, frega pochissimo delle sorti del vino nazionale. Del resto dopo quello che l’anno scorso combinarono alcuni presentatori tv, stappando in diretta per festeggiamenti di fine anno bottiglie transalpine, ebbè un richiamo ministeriale ci voleva proprio.
Filippo
Dov’è la novità? Non c’è ministro dell’Agricoltura che non abbia inviato la stessa lettera a Gesù Bambino. Mi piacerebbe anche vedere i ministri viaggiare con auto italiane.
Massimo