Se non si rischiasse di esagerare con i neologismi di stampa giornalistico si potrebbe parlare di eno-ciclismo. Meglio, quindi, raccontare semplicemente dei progetti che stanno coinvolgendo il mondo della bici e quello del vino solo in apparenza inconciliabili.
Dunque partiamo dall’evento che si svolgerà dal 26 al 27 ottobre prossimi. S’intitola “Pedalando tra le vigne” con sottotitolo esplicativo: “patrimonio dell’Umanità Unesco di Langhe-Roero e Monferrato”. Così si capisce che l’area scelta per la manifestazione delle due ruote è proprio quella dei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte che dal 2014 sono il 50° sito Unesco italiano.
Presentazione della manifestazione, organizzata da un pool di enti e associazioni tra cui i Consorzi del Brachetto e dell’Asti e Moscato d’Asti docg, nei giorni scorsi ad Acqui Terme e Asti.
All’incontro astigiano oltre a Giancarlo Perazzi, ciclista, organizzatore di eventi legati al ciclismo e giornalista pubblicista, il vice presidente del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti, Stefano Ricagno e Giovanni Bocchino, assessore allo Sport del Comune astigiano di Canelli, centro spumantiero da cui partirà e si concluderà la pedalata che toccherà paesi e città tra Astigiano, Acquese e Cuneese con percorsi suggestivi tra le vigne di moscato e brachetto.
Sono previste anche tappe ristoro con degustazione dei vini e di prodotti dipici. Ha dichiarato Perazzi: «L’idea è quella di valorizzare il paesaggio e le eccellenze agroalimentari che ne sono testimonianza nel mondo». «È l’occasione per abbinare i nostri prodotti a uno sport come il ciclismo turistico, sempre più diffuso in Italia e nel resto del mondo» ha annotato Stefano Ricagno. Per Bocchino: «La manifestazione rientra nel ventaglio di eventi che Canelli, in quanto centro da cui è nata la candidatura Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, supporta a favore dell’intero territorio».
Diffuse anche le dichiarazioni di Romano Dogliotti e Paolo Ricagno, rispettivamente presidenti del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti docg e del Consorzio dl Brachetto e dei vini d’Acqui.
Dice Dogliotti: «Le colline del Moscato d’Asti e dell’Asti docg sono patrimonio dell’Umanità e come tali vanno protette e conservate nella loro naturalità per essere tramandate ai nostri figli e nipoti. Chi pratica il cicloturismo queste cose le sa. I vignaioli che coltivano le vigne di moscato ne sono consapevoli da lungo tempo. Giusto quindi appoggiare iniziative come questa cicloturistica nel territorio Unesco dei Paesaggi Vitvinicoli del Piemonte, che tendono a far riscoprire e proteggere un paesaggio, quello delle colline del moscato, unico al mondo».
Dichiara Paolo Ricagno: «Lo sport, quello vero, come il cicloturismo, che insegna a godere e tutelare il paesaggio nel rispetto della natura e nel benessere degli uomini e delle donne che vivono l’ambiente come risorsa, è in perfetta sintonia con il lavoro e la filosofia dei vignaioli e delle Cantine del Brachetto che ogni giorno sono custodi delle nostre colline. In più, a fare da sfondo a questa iniziativa, c’è il valore aggiunto del sito Unesco dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte di Langhe-Roero e Monferrato, un tesoro inestimabile da valorizzare sempre, meglio se attraverso iniziative che abbinino lo sport al turismo e alla salute del corpo e della mente».
Altre info sull’evento qui: https://www.facebook.com/events/950493125318229/
Intanto la notizia dell’ultimora è che, molto probabilmente il 29 maggio 2020, il Giro d’Italia farà tappa ad Asti, anzi la città d’Alfieri dovrebbe essere proprio l’arrivo. Nel capoluogo astigiano c’è molta attesa ed emozione. Dal Municipio si sono già messi a disposizione e lo stesso sembra voler fare il Consorzio dell’Asti che avrebbe già espresso interesse.