Verso il Vinitaly. Piemonte Land va sul territorio per presentare la missione vinosa di Verona. Mobrici: «Insieme è meglio e si fa di più»

inserito il 2 Aprile 2019

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«Siamo una squadra fortissima», per poco il presidente di Piemonte Land, Filippo Mobrici, anche al timone del Consorzio della Barbera, non ha citato alla lettera il titolo di una canzone dell’attore comico Checco Zalone (“Siamo una squadra fortissimi”), e tuttavia lo spirito della presentazione della partecipazione di Piemonte Land al 53° Vinitaly di Verona del 7 e 11 aprile, che si è svolta oggi al Castello di Costigliole d’Asti, era davvero intriso di spirito di squadra.
Certo le malelingue direbbero che è merito del clima elettorale, data la presenza del presidente regionale uscente di nuovo neo candidato per il centrosinistra alla presidenza, Sergio Chiamparino e del suo assessore, che si ricandida anche lui, Giorgio Ferrero. Per quello i malevoli lo hanno detto anche dell’incontro di venerdì scorso al Consorzio dell’Asti dove c’era l’europarlamentare Alberto Cirio, che proprio dopo poche ore da quell’evento è stato indicato dal centrodestra come sfidante di Chiamparino. È la “maledizione” elettorale che perseguita ogni candidato: in tempo di consultazioni delel urne tutto quello che fai e dici viene vagliato come organico alla tua candidatura, che lo sia o meno. Pazienza.
E tuttavia, anche se a pensar male qualche volta ci si azzecca, un fatto è certo: oggi, per la prima volta sul territorio, Piemonte Land ha riunito consorzi e politici, giornalisti e produttori, nel segno di quell’orgoglio enologico piemontese (lo stesso che abbiamo visto ieri alla Prima dell’Alta Langa a Grinzane Cavour) che per troppi anni era quasi sparito o era stato barattato per altro, dalle rendite di posizione agli orticelli da coltivare in santa pace.
Ora, però, pare si cambi. Il Piemonte sembra fare sul serio. Lo ha detto Mobrici. Lo hanno detto Ferrero e il “Chiampa” insieme a quella “lenza” di Ferruccio Dardanello, cuneese, una vita nell’ambito delle Camere di Commercio, che di commercio, appunto, se ne intende. «Insieme non ci batte nessuno. Siamo i migliori». Punto. Un tantino presuntuoso, forse, ma ci sta, eccome se ci sta con i veneti sempre alle prese con la sindrome dei primi della classe, i toscani a premere con il loro classico storytelling territoriale vincente da secoli e tutta una serie di aree emergenti e emerse da un po’ (vedi Sicilia, Puglia, Campania, Marche, ecc…) senza parlare poi degli stranieri dai francesi in giù.
Insomma che i piemontesi si gasino un po’, mettendo da parte, per una volta, quell'”esageruma nen” (“non esageriamo” in lingua sabauda) che ci piace, ma che usato troppo rischia di diventare controproducente, a questo punto ci può pure stare.
Dunque il Piemonte del vino va, lancia in resta, al Vinitaly di Verona che s’inizia il 7 aprile. Non è una notizia, ma i numeri fanno sempre una certa impressione: 200 produttori nell’area di Regione Piemonte e Piemonte Land che della Regione è braccio operativo nel campo della promozione del vino; oltre 600, in totale, le Cantine piemontesi che invaderanno la fiera del vino di Verona. Tanta roba. Anche in valore oltre che in volume? Beh questa è un’altra storia. Sicuramente la qualità c’è, è indiscussa, il valore per certe tipologie leggendarie c’è, ma restano da migliorare e consolidare le situazioni di alcune filiere e denominazioni importanti.
I consorzi si stanno attivando. Il 53° Vinitaly porrebbe essere l’occasione giusta per scattare dai blocchi di partenza. Vedremo.
Intanto Piemonte Land ha augurato buon Vinitaly. Ed è sempre un bell’augurio.
Infine un altro bel viatico: l’annuncio che il Piemonte indica per l’assegnazione della Medaglia Cangrande, storico e importante premio del Vinitaly al prof. Vincenzo Gerbi, ricercatore e docente alla facoltà di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Torino, uno che ha dedicato la sua vita di scienziato al mondo del vino piemontese. Non è poco.
Qui sotto la nostra intervista a Filippo Mobrici con i video e le immagini di Vittorio Ubertone. Buona visione.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

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