Pietro Ferrero, 48 anni, amministratore delegato e erede del colosso dolciario albese della Nutella è morto, stroncato per un malore, mentre si trovava in Sudafrica, in una missione di lavoro. Era lì con il padre Michele e una trentina di dirigenti del gruppo per realizzare uno stabilimento, il 19° del Gruppo, vicino a Johannesburg.
Un infarto lo avrebbe colpito mentre andava in bicicletta, la sua grande passione, dopo una riunione di lavoro.
Pietro Ferrero era sposato dal 2003 con Luisa Strumia e aveva tre figli piccoli: Michael, 4 anni, Marie Eder di 3 e John di un anno e mezzo. Laureato in biologia era in azienda dal 1985. Esponente della terza generazione della grande azienda di Alba, era figlio di Michele, che tra pochi giorni compirà 86 anni e di Maria Franca Fissola, 72 anni. Pietro Ferrero era al timone dell’azienda della multinazionale di famiglia insieme a Giovanni, il fratello più giovane di un anno.
Non si può rendere omaggio, oltre che al giovane uomo, marito e padre strappato prematuramente alla vita, anche all’imprenditore del gusto che attraverso i suoi prodotti ha saputo portare in giro per il mondo i sapori del Piemonte di cui la Nutella resta uno dei simboli.
Commoventi le frasi postate su Facebook in ricordo dell’industriale albese. Ne abbiamo scelto una particolarmente delicata: «Grazie Pietro, per aver reso l’Italia più dolce».