Sangiovese in Cattedrale. A Casa Coppo di Canelli si celebra un rosso “forestiero”. Insieme a cose buone… beneficenza compresa

inserito il 25 Maggio 2013

Non è usuale che Sdp partecipi a rassegna enogastronomiche, per così dire, aziendali il cui unico scopo è presentare e promuovere prodotti. Per quello c’è la pubblicità. Ma quando i Coppo di Canelli ti invitano ad una rassegna che celebra il Sangiovese nella terra della Barbera e del Moscato, insieme a eccellenze gastronomiche di assoluto rispetto e, nello stesso tempo, raccogliendo fondi per una struttura, l’associazione Collina degli Elfi di Govone (Cuneo), che si occupa di bambini malati e delle loro famiglie, bhe, ragazzi, non c’è davvero cinismo e disincanto che tenga. Partecipare è un piacere che serve alla causa.

Così in un sabato di fine maggio che sembra più di fine ottobre eccoci davanti alle Cantine Coppo, via Alba, Canelli, Astigiano, Piemonte, Nord Ovest d’Italia. L’azienda è una delle quattro “cattedrali sotterranee” (le altre sono Bosca-Cora, Contratto e Gancia) cioè le cantine storiche da cui è partito il progetto di candidatura dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte a Patrimonio dell’Umanità. Eggià, questa volta quei tonti dei piemontesi son partiti prima di tutti, di toscani, veneti e persino di quegli enofighetti dei francesi della Champagne. Olè.

Ma torniamo all’evento di Casa Coppo. Il titolo 2013 (i Coppo lo organizzano da anni) è “Le espressioni del Sangiovese). Presenti le cantine: Altesino, Castello di Volpaia, Fattoria Zerbina, Fontodi, Isole e Olena, Marchesi Antinori, Marchesi de’ Frescobaldi, Montevertine, Podere Castelluccio e San Patrignano (sì, quella dei Muccioli) con il Sangiovese Avi, dedicato a Vincenzo Muccioli, mitico e indimenticato fondatore della comunità che ha salvato dalla droga tante generazioni di ragazzi persi e ritrovati.

Tra le leccornie in abbinamento ai vini Coppo: i formaggi di capra della casalese cascina La Vetriata (complimenti a Roberto Nicoletti per il coraggio di presentarli, con successo per la verità, nella terra del Roccaverano dop); Gorgonzola del caseificio Tosi (un must), la mortadella Bonfatti (profumo e gusto fantastici), i salumi dela salumificio Nogara (imperdibili) e i sorprendenti torroni del veneziano Scandaferro che alla ricetta tradizionale affianca abbinamenti inusuali ed efficaci, come il pepe di Sichuan e i pistacchi di Bronte, le mandorle pugliesi e quelle di Palermo, il miele dell’Etna e le nocciole delle Langhe. Una sinfonia di sapori italiani che è un inno al migliore Made in Italy. Bravi.

Che dire? È stato un viaggio goloso durante il quale ci siamo fatti guidare dai produttori. Della serie: facciamo meno i giornalisti rompiballe e di più quelli che vogliono gustarsi cose buone. Il risultato è stato esplosivo. Con lo sfondo suggestivo delle cantine Coppo abbiamo parlato, scambiato impressioni, ascoltato storie di vita e professionali di gente che ama davvero quello che fa e non ha paura del futuro. Merce rara di questi tempi.

Infine un ricordo di amici che conosciamo da tempo, ma che fa sempre piacere ritrovare: i vini Coppo. Degustati nell’ordine: Riserva Coppo, Clelia Coppo Rosè che come spiega l’enologo di Casa, Gianmario Cerutti, è al 95% Chardonnay “sporcato” da un 5% di Pinot Nero che conferisce un bellissimo colore “buccia di cipolla” insieme ad una bevibilità che se se ne accorgono i francesi… un Pomorosso (Barbera d’Asti) e un Moscato d’Asti docg… ebbene, il vecchio detto è verità: i veri amici non tradiscono mai.

p.s. Noi siamo andati sabato, l’evento prosegue anche domenica 26 maggio, dalle 11 alle 18. Info anche allo 0141823146… ingresso ad offerta, consigliato 15 euro, non siate “rancini” (avari come si dice nell’Astigiano) è per una buona causa… e se non riuscite ad andare dovete aspettare il prossimo anno, ma ne vale la pena… parola di Sdp.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

 

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