i prodotti tipici del Piemonte
La pianta della cipolla rossa raggiunge un’altezza di circa 50 cm, ha un bulbo piriforme, caratteristico e di notevole pezzatura (circa 200 g.). Le brattee esterne assumono la classica colorazione rosso intensa ed i bulbi presentano una buona compattezza delle brattee tale da consentire un’agevole manipolazione del prodotto.
La semina si esegue in serra fredda a spaglio. Con il trapianto, che avviene a fine aprile – inizio maggio, in pieno campo, le piantine vengono disposte a distanze di 20×15 cm. La raccolta, eseguita manualmente, è effettuata a fine agosto seguita dall’essiccazione del prodotto.
Il seme viene prodotto in azienda scegliendo i bulbi di maggiore dimensione, ben conformati; questi vengono conservati a parte per poi essere piantati in aprile, in appositi appezzamenti isolati da altre colture di cipolla da seme. Il seme si raccoglie a fine agosto; successivamente, si provvede a selezionare la semente prima di utilizzarla nelle semine di campo.
Il gusto della cipolla rossa astigiana è delicato e tale caratteristica ne costituisce il maggior pregio. La produzione, tipicamente autunnale, trova collocazione esclusivamente sui mercati locali e/o sul mercato di Torino.
Zona di produzione
L’areale di produzione della cipolla rossa comprende Asti e tutti i Comuni della provincia situati nella Valle Tanaro.
La storia
Negli orti della piana alluvionale del Tanaro, la “cipolla rossa astigiana” è stato coltivata con successo dall’inizio del secolo. Al riguardo si è trovata documentazione relativa a un “Concorso a premi per la razionale coltivazione degli orti nel circondario di Asti” del 1914, bandito per iniziativa della Società Orticola Astigiana, in cui viene evidenziata la produzione della cipolla rossa da parte di numerosi agricoltori della zona.