Domani, 29 aprile, Marco compie gli anni. Spegnerà le sue 74 candeline in un mondo appestato, sporcato e terrorizzato da un virus che semina morte e paura del futuro.
Marco abita sulle colline della Langa Astigiana e sa cosa vuole dire lavorare la vigna e raccogliere l’uva moscato. Sa cosa vuole dire bere un pochino di vino e sa cosa significa sorridere, anche se un ictus lo ha colpito proprio nel mezzo di questa pandemia togliendogli l’uso delle gambe e la parola. Il sorriso, però, non gliel’ha tolto.
Oggi Marco è accudito con amore e in piena sicurezza dai suoi congiunti e dal personale di una Sanità pubblica che, nonostante il terremoto devastante del Covid -19, nonostante gli errori e le mancanze, non lascia indietro nessuno.
Marco compie 74 anni domani e ha la sindrome di Down ed è la persona più longeva tra quelle persone speciali che insegnano a noi, meno speciali di loro, l’amore per la vita e la fiducia nel futuro.
La storia di Marco e dei suoi sorrisi la racconta il nipote Gianfranco.
Eccola.
” La sindrome di Down, chiamata in termini medici trisomia 21, è un’anomalia genetica in cui vi è la presenza di 1 cromosoma in più, il numero 21, nel nucleo di ogni cellula.
La sindrome prende il nome dal medico britannico John Langdon Down, che ne fece un’ampia descrizione nei suoi trattati. Essa fu poi identificata nel 1959 da Jérôme Lejeune come una trisomia del cromosoma 21. Si tratta della più comune anomalia cromosomica del genere umano, solitamente associata a un ritardo nella capacità cognitiva e nella crescita fisica, oltre che a un particolare insieme di caratteristiche somatiche.
Stando ai dati, in Italia 1 bambino ogni 1200 nati, è Down. La stima è di circa 500 nascite all’anno per un totale di 40.000 persone nel nostro Paese. Nel corso degli anni l’aspettativa e la qualità di vita per chi ha la sindrome di Down è decisamente aumentata.
In Italia l’età media è di 62 anni, contro i 58 anni negli Stati Uniti. Un’evoluzione straordinaria se pensiamo che nel 1975 l’età media per le persone con sindrome di down era di 21-22 anni e nel 1929 era appena di 9 anni. Un cambiamento molto positivo dovuto alle cure mediche di cui oggi disponiamo e a un generale miglioramento della qualità della vita.
La storia di Marco Cresta
Marco nasce a Bubbio il 29 aprile 1946, ultimogenito di 9 figli in una famiglia di contadini della Langa astigiana nel periodo post bellico.
Ai tempi l’aspettativa di vita dei soggetti down era di appena 15 anni!
All’età di 6 anni inizia come tutti i bambini della sua età il percorso scolastico che però termina dopo poche settimane. In quegli anni non era previsto l’inserimento scolastico di soggetti diversamente abili, né tantomeno la presenza di insegnanti di sostegno (la legge che prevede la presenza degli insegnanti di sostegno nelle classi scolastiche è del 1975), per cui la maestra unica del tempo non era in grado di seguire Marco nella classe numerosa tipica del dopoguerra.
A questo punto Guido Cresta, padre di Marco, prende la decisione di accompagnare il figlio in un Istituto a Torino dove, pensa, riceverà un’adeguata istruzione scolastica.
Il direttore dell’istituto, però, dopo aver osservato il bambino consiglia a Guido di riportarlo nella campagna della Langa Astigiana con i fratelli e le sorelle dove non avrebbe ricevuto un’educazione scolastica, ma sicuramente avrebbe avuto stimoli di crescita migliori.
Marco ritorna così nella sua casa a Bubbio e li resta fino ad oggi. Aiuta i fratelli e le sorelle nei lavori nei campi e nelle vigne e coltiva quello che è il suo grande hobby: la musica. Impara a suonare “ad orecchio” la fisarmonica e l’armonica a bocca con cui trascorre interi pomeriggi festivi.
Purtroppo nel gennaio 2020 è stato colpito da un ictus che lo ha costretto ad un ricovero presso l’ospedale di Acqui Terme. Terminato il periodo di degenza rientra nella sua casa di Bubbio. «Marco non è mai stato in un Istituto e non ci andrà neppure adesso» dice con affetto la sorella Marisa (classe 1943) che ora lo accudisce con amore. Oltre a Marisa e al marito Mario Torelli, dell’azienda agricola Vini Torelli di Bubbio, il 29 aprile festeggeranno il compleanno di Marco, pur con le limitazioni previste dalla quarantena per il Covid-19, il fratello Giuseppe di Albisola (SV) classe 1923 e Osvaldo, fondatore della pasticceria Cresta di Bubbio classe 1937.
Con i suoi 74 anni Marco Cresta è una delle persone con sindrome di Down più longeve d’Italia! Marco non è solo diversamente abile è speciale. Anche adesso che purtroppo ha perso l’uso della parola riesce con i suoi sguardi e i suoi sorrisi a infondere serenità e simpatia a chi gli sta attorno.
Buon Compleanno Marco! “
Gianfranco Torelli
Nella foto (in testa all’articolo) Marco Cresta con la sorella Marisa e il nipote Gianfranco Torelli durante la vendemmia del Moscato 2017.
Gianfranco caro, hai descritto tuo zio Marco in modo emblematico.. Mi hai commossa!! Me lo ricordo bene quando portavo la posta e lui veniva a ritirarla con il sorriso più bello …Marisa tua mamma gli ha dedicato la vita con amore fraterno..!! Vi abbraccio tutti e rivolgo A MARCO I MIEI PIÙ CARI AUGURI DI BUON COMPLEANNO..!! ❤️