Paolo Ricagno, presidente della cantina sociale Vecchia Alice e Sessame, anche alla guida del Consorzio del Brachetto d’Acqui, è stato eletto presidente del Consorzio di tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti.
L’elezione si è avuta verso le 19,30 dell’11 maggio.
Ricagno subentra a Emilio Barbero (Campari), che è stato presidente nell’ultimo triennio e che a sua volta era subentrato proprio allo stesso Ricagno. Dalle prime indiscrezioni il voto sul nome del neo presidente non è stato unanime. Ci sono state tre astensioni, sembra, proprio nella parte agricola, quella, cioè, delle cooperative e dei liberi produttori. Un piccolo neo, questo, che non ha scheggiato la verve del neo presidente: «Spero – ha detto a caldo a Sdp Ricagno – che la parte agricola trovi più unità di quella che ha dimostrato per la mia elezione».
Tra i primi impegni del presidente la rimodulazione del piano di rilancio che proprio lui aveva voluto e che aveva avuto il favore del Governo, delle aziende e del settore agricolo tanto che era stato finanziato con 40 milioni di euro.
Ricagno ha già indicato a Sdp un primo impegno istituzionale: «Ho intenzione – ha dichiarato – di contatare il neo ministro al Turismo, Michela Brambilla, per farle conoscere l’Asti spumante che deve diventare sempre di più il simbolo del made in Italy nel mondo. E a chi ha parlato di sputtanamento dell’Asti – ha aggiunto ricordando la polemica sollevata un mese fa dai vertici di Fontanafredda sulla tutela della qualità dell’Asti – dico che dobbiamo incontrarci e confrontare le nostre idee. Solo così potremo trovare nuove strade e rafforzare le nostre posizioni».
Prossimo appuntamento per il consorzio il 29 maggio con la prima seduta del Consiglio di Amministrazione nel quale è entrato anche la Cantina sociale di Canelli con il suo presidente, Roberto Marmo, già sindaco della città spumantiera e presidente, per due mandanti della Provincia di Asti e che nei giorni scorsi era dato come papabile all’elezione di presidente. Infine una breve dichiarazione dell’ex presidente del Consorzio, Barbero: «il settore dell’Asti – ha detto a Sdp – ha bisogno di una forte unità per riuscire a vincere le sfide future. La disunione e i contrasti non servono e, anzi, danneggiano».
Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)
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