L’Asti docg scommette sulla Cina e lancia il suo X Factor delle bollicine, tra karaoke e locali di tendenza

inserito il 16 Luglio 2013

Shanghai. Il palco affollato alla presentazione di Lady Asti

Una bottiglia completamente nera, opacizzata, con loghi e scritte in splendente oro giallo, al centro di una concorso canoro in stile X Factor. La “regina” degli spumanti, come l’ha definita il direttore del Consorzio di Tutela dell’Asti, Giorgio Bosticco, sarà il testimonial-simbolo della missione Cina, la campagna di valorizzazione in grande stile, denominata “Lady Asti” che l’ente di piazza Roma ha lanciato nel Paese del Drago.

Di ritorno da quello che è stato un vero blitz, appena 4 giorni a Shanghai, per presentare il progetto, i vertici del Consorzio, guidati dal presidente Gianni Marzagalli, hanno affidato ad una nota ufficiale e ad una videointervista, spiegazioni e chiarimenti.

«Lo sbarco in Cina – assicurano dal Consorzio – è stato preparato con meticolosità e fantasia, fuori dai consueti canoni e percorsi del mercato enologico e segna uno cambio di passo nella strategia di comunicazione del Consorzio dell’Asti che affronta il vasto mercato cinese puntando sulle donne e i social network».

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La bottiglia nero-opaco dell’Asti docg in versione Lady Asti per la Cina

Il “come” Marzagalli e Bosticco lo hanno chiarito nel corso dell’affollatissima conferenza stampa allestita all’hotel Ritz-Carlton di Shanghai, partendo da una constatazione: «Il pubblico femminile, come dimostrano le indagini di mercato nei principali Paesi, gradisce l’Asti docg per la sua dolce fragranza, i profumi, la leggerezza e la bassa alcolicità. Il nostro vino da sempre legato a momenti di festa e di allegria troverà in Cina nuove occasioni di consumo».

Il canale ideale è stato individuato nelle sale KTv locali molto popolari in Cina, almeno in quella che se li può permettere, dove si incontrano giovani e intere famiglie per partecipare a feste, cantare, cenare e bere. Protagoniste sono soprattutto le donne, «vivaci interpreti di gare di karaoke dove musica e allegria sono gli ingredienti principali» raccontano dal Consorzio.

In questi ambienti farà il suo ingresso “Lady Asti” con una gara canora a puntate, tutta giocata sulle web tv, dove saranno visibili e votate le migliori performance. Insomma una sorta di Sanremo in salsa cinese che, però, somiglia molto ai talent show tv canori tipo X Factor o Britain’s Got Talent ormai declinati in tutti i Paesi del mondo.

Partners dell’avventura del Consorzio in terra di Cina saranno i fratelli Angelo e Vincenzo Morano della Società Insider, imprenditori italiani, con vasta esperienza del mercato cinese. Collaboreranno al progetto che coinvolge nella sola area di Shanghai (23 milioni di abitanti) otto società di KTv, con un centinaio di locali e migliaia di spazi tecnologicamente attrezzati per le canzoni e le feste.

Spiegano dal Consorzio: «Sono “stanze” coloratissime, molto diverse dal consueto karaoke, arredate spesso con temi dedicati al mondo del cinema, fiabe popolari, fantascienza. Hanno tavolini, divani, piccoli palcoscenici e una console collegata a computer con migliaia di canzoni in memoria. Per ogni brano scelto, scorrono sui video le parole del testo e il video clip correlato. Si canta da solista o in coro in un clima di grande divertimento e allegre bevute».

E naturalmente saranno di “Lady Asti”, cioè dell’Asti docg, le bollicine ufficiali del concorso che verrà sviluppato su migliaia di micro blog (Facebook e altri socialnetwork) e ha già un sito www.ladyasti.com, e una piattaforma ufficiale per raccogliere voti e preferenze.

Una giuria tecnica, presieduta dal popolare show man Harry Hui, darà il giudizio alla selezione finale prevista per metà ottobre. In palio anche un ambitissimo viaggio in Italia e una visita all’area di produzione dell’Asti docg.

La presentazione di Lady Asti è stata al centro di un party nel più spettacolare locale della metropoli cinese, il Flair con una terrazza al 58°piano del Ritz-Carlton. Vi hanno partecipato, oltre a Miss Cina e altri protagonisti del mondo delle tv e dello spettacolo cinesi, rappresentanti delle principali griffe della moda italiana.

Si è brindato con l’Asti docg al successo di Lady Asti con il console generale italiano a Shanghai, Vincenzo De Luca che ha dichiarato: «L’Asti spumante è uno dei prodotti simbolo del lavoro e dell’impegno italiano che ci piace rappresentare e far conoscere anche in questa parte di mondo così vivace e ricettiva».

«L’operazione Lady Asti – chiariscono dal Consorzio – ha l’obiettivo di creare un nuovo spazio di mercato posizionando l’Asti docg nell’area del glamour, in un paese dove la crescita economica sta allargando i benefici a vaste fasce della popolazione, interessata a conoscere e scoprire nuovi gusti».

Ovviamente alla bottiglia ufficiale saranno affiancate anche quelle delle case spumantiere che hanno aderito al progetto (finora sono diciannove). Ogni bottiglia avrà uno speciale collarino di riconoscimento.

Insomma l’Asti docg va alla conquista del Paese della Grande Muraglia che conta oltre 1,3 milioni di abitanti e 250 milioni di nuovi ricchi. Di lavoro da fare ce n’è.

Infine ecco la videointervista al direttore Giorgio Bosticco che spiega l’operazione Lady Asti in Cina.


SdP

 

 

 

2 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. filippo 17 Luglio 2013 at 07:39 -

    Cara Franca hai ragione… in realtà nel comunicato ufficiale del Consorzio si parla genericamente di socialnetwork… il riferimento a Facebook è una nostra semplificazione… anche se ultimamente dal Paese del Drago arrivano segnali di apertura a Tb e Tt… come si legge qui: http://www.nocensura.com/2013/06/la-cina-allenta-la-censura-e-apre.html E lecito, dunque, sperare che anche nell’area di Shanghai, e per fini esclusivamente commerciali, il Governo cinese adotti deroghe all’uso dei social. Infine, per chi si trova in Cina e non vuole rinunciare ad aggiornare la propria pagine Fb ecco un utile consiglio: http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20130701050840AApP82O

  2. Franca sobrero 17 Luglio 2013 at 03:41 -

    Volevo segnalare che in Cina Facebook e’ bloccato dalla censura…

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