Evento. Ad Asti si presenta Barbera d’Asti Wine Festival, la “rossa” sfodera il suo charme. Maccario (Consorzio): «Il programma? Territorio da presidiare, prepararci bene per gli enoturisti e ad affrontare ogni tipo di crisi»

inserito il 28 Agosto 2024

Sembra proprio che il mondo del vino piemontese sia determinato ad aumentare, più che in passato, attenzione, iniziative e risorse per azioni suoi propri territori, oltre che verso i mercati italiano ed estero.

L’ultimo segnale, forte, arriva dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, di cui è presidente Vitaliano Maccario, che oggi, 28 agosto, al relais Le Cattedrali di Asti che al suo interno ospita un ristorante stellato condotto da chef Antonino Cannavacciuolo, ha presentato Barbera d’Asti Wine Festival, una rassegna di masterclass, incontri, forum, degustazioni, cibo, dedicata alla “rossa” piemontese più famosa la mondo, la Barbera d’Asti docg.

Un festival organizzato in collaborazione con il Corriere della Sera nella persona di uno dei sui vicedirettori, Luciano Ferraro, firma su temi di vino, «Per mia passione personale» ha detto.

Al banco dei relatori produttori, artisti, wineteller, esponenti di istituzioni del mondo del vino (come il vicepresidente di Federdoc, Filippo Mobrici, anche vicepresidente del Consorzio Barbera), insomma lo staff che ha collaborato con il Consorzio.

In prima fila persone “informate sui fatti”, dal sindaco di Asti, Maurizio Rasero che con il Settembre Astigiano (Palio, Sagre, Douja d’Or e altri eventi) mostra i muscoli di una città che vuole, insieme alla sua provincia e oltre i campanili («Li abbiamo superati» assicura Rasero), consolidare e aumentare flussi turistici, affari e futuro; a Livio Negro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e patron de Le Cattedrali, che conferma il ruolo degli enti bancari come attenti distributori di risorse per la crescita culturale e sociale del territorio; a Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria e Asti, storico organizzatore della Douja d’Or che oggi partecipa attivamente; a Debora Biglia, astigiana e consigliere regionale di fresca nomina che ricorda l’importanza del settore viticolo e il contributo, costante e determinante, del mondo femminile; a Guido Martinetti, che è stato, con l’amico Federico Grom, mente delle gelaterie Grom e oggi, seguendo le radici famigliari, è produttore vinicolo a Costigliole d’Asti con un struttura ricettiva che è anche un parco e un frutteto che serve per produrre anche gelati a chilometro zero.

Dunque Barbera d’Asti Wine Festival muove i primi passi. «Ci aspettiamo che questa iniziativa diventi un punto di riferimento per i produttori, per gli appassionati, per i turisti e anche per chi vive il territorio ogni giorno e deve essere orgoglioso delle Grandi Bellezze che questo esprime» ha sottolineato Vitaliano Maccario. Come non condividere?

Infine un particolare: la sala dove è stata allestita la presentazione alla stampa di Barbera d’Asti Wine Festival, è quella che Massimo Cotto, astigiano, scomparso recentemente a soli 62 anni, aveva allestito, d’intesa con l’amico Livio Negro (che lo ha ricordato commosso), con i cimeli di centinaia di concerti rock, libri sulla musica e su artisti che hanno fatto la storia della musica mondiale, da Elvis Presley a David Bowie a Bob Dylan agli interpreti italiani, molti suoi amici personali. Cotto, infatti, era uno dei giornalisti musicali più apprezzati e noti in Italia e nel mondo. Speaker di Virgin Radio era stato voce di tante Radio tra cui Radio Rai, consulente e direttore artistico di moltissimi festival da Sanremo all’Isola in Collina ad Asti Musica che aveva creato. Cotto ha lasciato in quella sala la sua eredità culturale. E anche in questo senso la presentazione, in quel luogo così suggestivo, di una festa dedicata alla Barbera d’Asti ci stava tutta.

Filippo Larganà
filippo.largana@libero.it

Qui di seguito le interviste e il fotoreportage della presentazione di Barbera d’Asti Wine Festival, realizzare da Vittorio Ubertone.

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