Ieri, 9 settembre, secondo giorno della Douja d’Or di Asti e primo giorno delle Sagre, il grande ristorante all’aperto, allestito in piazza Campo del Palio, con le Pro loco che, per un intero weekend (oggi ultimo giorno) offrono le proprie specialità.
Prevedibile la marea di gente che ha affollato il centro della città con il “salotto” enogastronomico allestito dal Consorzio Piemonte Land of Wine in piazza San Secondo, letteralmente preso d’assalto da eno-appassionati e curiosi.
Non sono mancati i winelovers nella altre “isole” dedicate ai vini piemontesi: quella in piazza Roma, allestita dal Consorzio dell’Asti e dedicata all’abbinamento con la frutta e quella a Palazzo Alfieri, del Consorzio Barbera d’Asti con il “ristorantino” della scuola Alberghiera e le postazioni con lo streetfood made in Piemonte, dalla farinata di ceci, ai ravioli al plin cotti al momento al gelato ai gusti di vini.
Ma la Douja è anche forum e convegni. Per quello che si è svolto ieri mattina al Polo Universitario di piazza De Andrè, organizzato dall’Accademia della Vite e del Vino insieme a Piemonte Land of Wine, sul tema delle indicazioni dell’Unione Europea sulle dop (doc e docg in Italia), SdP ha intervistato uno dei relatori, il professor Vincenzo Gerbi, astigiano, docente di Enologia all’Università di Torino, vice presidente dell’Accademia, e profondo conoscitore non solo delle tecniche enologiche, ma anche di quel mosaico con sfumature non facili da comprendere che è il mondo del vino piemontese.
Qui sotto la nostra video intervista al prof. Gerbi con le immagini e il reportage fotografico realizzato dal nostro Vittorio Ubertone.
fi.l.