Luca Maroni, degustatore, giornalista, scrittore ed editore di guide del vino tra i più noti d’Italia (vedi qui). Ora, qualunque sia l’opinione che si ha sulle guide, il fatto che indichino un vino per le sue caratteristiche di qualità e origine e sia un vino prodotto da una piccola realtà di collina, beh, già questo e una condizione da tenere presente.
È il caso dell’Alta Langa Brut Blanc De Blancs 2020 dell’azienda Scagliola Giacomo & Figlio di Santa Libera a Canelli, nell’Astigiano, che dalla guida di Luca Maroni ha ricevuto 95 punti su 100 ed è stato indicato come uno dei Metodo Classico migliori d’Italia.
Queste le motivazioni del punteggio di Maroni:
“in questo mondo di spumanti evoluti e non di rado rustici, una limpidezza d’aroma quale quella del vino in esame limpidamente, suadentemente, e setosamente brilla. Il frutto è pera x uva, ed è illibato: cioè privo di alcuna scurezza che leda l’immacolata suadenza e dolcezza del quadro. Che perfetto bilanciamento acido/morbido, qual assenza d’amaro, qual nitidezza enologica esecutiva. Per questo le sue clorofillose florealità aromatiche recano tanta fragranza alla sua briosità uvosa espressiva. Un Metodo Classico di rara fittezza di frutto, di stupenda morbidezza gustativa nel suo spumare satinato e setoso. Certo uno dei migliori in assoluto dell’anno”. (vedi qui)
Flavio Scagliola (foto), enologo e contitolare con il padre Alessandro, della Cantina canellese conferma e mostra la mail dello staff di Luca Maroni. «È stata una bella soddisfazione» ammette e spiega che il suo Alta Langa Brut Blanc De Blancs è ottenuto solo da uve chardonnay coltivate e raccolte sulla collina di Santa Libera, una delle colline dove ha una delle sue patrie d’elezione il moscato bianco, vitigno principe per la produzione dell’Asti Spumante, del Moscato d’Asti e del Canelli docg, recente denominazione che esalta le caratteristiche del moscato e di cui proprio Flavio Scagliola, insieme a un altro produttore canellese, Ignazio Giovine dell’Armangia, è stato promotore.
Dunque si può ben dire che l’Alta Langa trovi, nell’area dove nel 1800 nacque il primo spumante d’Italia, i terreni ideali per esprimere qualità ed eccellenze da primato.