C’è chi parla di ottimo successo di pubblico e chi di sovrapposizioni evitabili di altri eventi. C’è chi discute della necessità, in vista della prossima edizione, di ridisegnare la mappa delle postazioni e chi avanza l’ipotesi di pensare a una manifestazione ancora più diffusa, magari con tappe sul territorio, sfruttando, quando possibile, i tanti appeal del paesaggio e delle Cantine dell’area Unesco.
Sia come sia a poco più di 24 ore dalla chiusura dei battenti della Douja d’Or 2023, conclusa domenica 17, e al di là dei dati ufficiali che parlano di migliaia di degustazioni e decine di masterclass, non si può negare che la manifestazione astigiana abbia assolto alla sua missione principale quella, cioè, di mettere il vino piemontese al centro, per una decina di giorni, con l’unico evento regionale che non fa figli e figliastri, che presenta tutte le denominazioni vinicole del Piemonte in un unico momento, senza primogeniture di sorta, dando a tutte le espressioni del vino, vermouth e grappa compresi (mancano succhi e aceti, ma ci si può lavorare), modo di avere visibilità. Non è poco.
Che ne dicono i diretti interessanti?
Qui mettiamo le dichiarazioni dei presidenti e di chi ha vissuto in prima fila la Douja d’Or 2023.
Gian Paolo Coscia, presidente Camera di commercio Alessandria- Asti.
«Siamo molto soddisfatti di questa 57ª edizione della Douja d’Or: un’importante occasione di narrazione dei produttori e della qualità dei nostri prodotti enogastronomici. Ma non solo. Una festa per la città, per i turisti, per gli appassionati di vino che hanno trovato centinaia di etichette da degustare e apprezzare, senza dimenticare i vermouth e le grappe. La Douja è un palcoscenico straordinario per le nostre eccellenze vitivinicole che regala anche importanti ricadute socio-economiche ai nostri territori. L’obiettivo finale, come ente camerale, è permettere alle nostre imprese di farsi conoscere e di esportare vini di qualità made in Piemonte e made in Italy in tutto il mondo. Mi preme ringraziare tutte le anime di questa Douja 2023: ognuna, con il proprio lavoro e con la propria passione, ha contribuito alla riuscita di questa manifestazione».
Francesco Monchiero, presidente di Piemonte Land of Wine.
«Il lascito di questa Douja d’Or 2023 credo che si possa riassumere in un tris di parole: consapevolezza, unità e condivisione. Manifestazioni come quella astigiana devono significare per la filiera del vino piemontese una presa di consapevolezze delle grandi possibilità che il comparto, nel suo insieme, ha sia in campo nazionale che sui mercati esteri. A patto, però, che trovi e perpetui un’unità di intenti sia pure senza dimenticare le originalità e le diversità che sono la nostra forza. Frammentarsi pensando di poter fare da soli non è mani una buona idea, in nessun settore e nemmeno nella vita. Infine la condivisione e, devo dire, che in questo proprio l’area allestita e condotta da Piemonte Land of Wine – e per questo ringrazio il direttore, Anna Errico e il suo staff che hanno lavorato sempre al meglio con accoglienza e proposte enogastronomiche al top – è stata d’ispirazione e in prima linea per garantire assistenza e puntuale tutorial a tutti coloro, visitatori, turisti, giornalisti e operatori della comunicazione digitale, che volessero conoscere non solo il vino piemontese, ma anche le storie delle persone, dei luoghi e dei paesaggi che li originano. Non dimentico poi i forum sulle denominazioni di cui siamo stati partner e organizzatori, momenti formativi importanti che avranno sicuramente riverberi sul futuro del nostro lavoro di produttori vinicoli e anche sull’opera vitale di tutela dei Consorzi. Dunque il mio bilancio sulla Douja d’Or 2023 è senza dubbio positivo»
orenzo Barbero, presidente del Consorzio per la tutela dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti.
«Anche quest’anno la Douja è andata molto bene: i visitatori che hanno partecipato agli eventi organizzati dal Consorzio per la tutela dell’Asti sono stati tanti. Siamo riusciti a far passare un messaggio per noi molto importante durante le varie serate: l’Asti DOCG è un vino versatile, che si presta ad essere abbinato non solo a dessert ma anche ad altri piatti».
Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.
«Il bilancio finale è sicuramente positivo e la soddisfazione è tanta. La Douja d’Or 2023 è stata un’edizione che ha superato le aspettative, soprattutto grazie all’impegno messo in campo da tutti gli enti organizzatori coinvolti. Siamo già pronti con nuove idee per la prossima edizione di questa manifestazione così importante per il nostro territorio» .
Mario Sacco, presidente della Fondazione Asti Musei.
«Si chiude con un bilancio più che positivo l’edizione 2023 della Douja d’Or, la manifestazione dedicata alle eccellenze del territorio e un’importante vetrina per il nostro patrimonio culturale e artistico. I turisti e gli Astigiani hanno dimostrato un grande interesse nei confronti delle esposizioni di Palazzo Mazzetti che, oltre ad offrire uno spaccato della vita professionale di Enzo Isaia come fotografo, celebrano il paesaggio astigiano, la città e le antiche tradizioni quali le Sagre e il Palio. Le mostre comprendono inoltre una sezione dedicata al mito delle Rosse, una selezione nata dalla collaborazione con la mitica azienda di Maranello. Per la gioia degli appassionati e dei visitatori le esposizioni sono prorogate fino al 5 novembre 2023».
Andrea Amalberto, presidente Unione Industriale della Provincia di Asti
«Posso affermare con soddisfazione che anche quest’anno la Rassegna dei Vermouth e dei vini aromatizzati è stata un successo ed ha incontrato il favore dei numerosi visitatori. Grazie alla collaborazione con il Consorzio del Vermouth di Torino abbiamo offerto in degustazione le migliori etichette di questo prodotto d’eccellenza. La nuova location di piazza Roma è stata molto apprezzata così come le serate musicali».
Enrico Rovero, presidente dell’Associazione produttori del vino biologico
«Grande soddisfazione da parte dell’associazione produttori del vino biologico. Uno spazio suggestivo nel cuore del centro storico; un’atmosfera rilassata e armoniosa, in grado di permettere ai vignaioli e ai partners dell’iniziativa di divulgare i valori e le caratteristiche della viticoltura biologica»
Bruno Penna, Direttore del Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo.
«Questa edizione della Douja d’Or è andata benissimo, l’affluenza è stata importante e continua sia al banco d’assaggio presso il Comune sia nelle serate di degustazione guidata al Teatro Alfieri. Molta soddisfazione quindi per aver potuto far conoscere i tanti prodotti delle aziende e il lavoro del Consorzio; molto interessanti anche i diversi contesti istituzionali e legati alla comunicazione, attraverso i quali si è potuto incontrare giornalisti, buyers e appassionati».
fi.l.