Con una nota sui propri canali social il Consorzio di Tutela del Barolo, presidente Matteo Ascheri, conferma lo stop a nuovi vigneti di nebbiolo da Barolo e precisa, prima che qualcuno pensi male, che la misura non è stata presa per come misura contro una eventuale crisi di vendite, ma solo per tutelare denominazione e territorio. E se lo dice il Consorzio…
Ecco la nota diffusa sui profili consortili (l’originale qui).
“Il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha annunciato lo stop agli impianti di nuove vigne destinate alla produzione di Barolo. Una misura previdente volta a tutelare la denominazione e anche il paesaggio, con il fine ultimo di premiare la qualità del prodotto e di conseguenza il lavoro dei produttori di Barolo. Approvato in consiglio di amministrazione ed annunciato in occasione di un incontro con i produttori lo scorso 12 luglio, il blocco degli impianti è una misura che fa parte della gestione ordinaria di una denominazione e non si tratta di una ‘misura anticrisi’. È uno strumento necessario per gestire la capacità produttiva in un momento in cui è bene essere cauti a prescindere dal trend positivo di lungo periodo”.