Il Consorzio dell’Asti rinnova il suo marchio-logo istituzionale. La notizia era stata “bruciata” settimane fa dai social e qualche media l’aveva ripresa. Ora il Consorzio dell’Asti non solo conferma, ma spiega, in una nota ufficiale che pubblichiamo integralmente, la logica di un progetto che non è solo un marchio consortile, ma il primo biglietto da visita di un ente che dal 17 dicembre del 1932 difende e tutela una delle denominazioni vitivinicole più pregiate e strategiche per l’economia e l’agricoltura piemontese e italiana. Tra le novità del nuovo logo, che a breve sostituirà il vecchio su canali web e materiali divulgativi, la comparsa del Moscato d’Asti insieme alla scritta Asti e riferimenti grafici al territorio del moscato. Ecco la nota del Consorzio. Buona lettura.
È un San Secondo (è il Santo Patrono della città di Asti ndr) tutto nuovo quello che campeggia nel nuovo logo dell’Asti Docg, nato per evidenziare il legame del Consorzio con il moscato ed il suo territorio. Il progetto del nuovo marchio è stato ideato e sviluppato dall’agenzia creativa HUB09 di Torino, che nel realizzarlo si è posta come obiettivo quello di ringiovanirne lo stile, inserendolo in una cornice grafica moderna ed accattivante.
Chiaro il riferimento all’uva Moscato, i cui acini sono rappresentati da piccoli raggi che uniti formano un grappolo, in una sovrapposizione volta a sottolineare il ruolo del sole nello sviluppo dell’inconfondibile bouquet aromatico dell’Asti e del Moscato d’Asti.
A San Secondo, patrono della città che ha dato il nome alla Denominazione, il compito di simboleggiare il territorio di produzione. La stessa colorazione del cavaliere e del cavallo arricchisce il logo di ulteriori richiami. Da un lato le linee ondulate rappresentano i vigneti coltivati a ‘girapoggio’, dall’altro la puntinatura identifica le delicate bollicine dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg.
La linea che circonda l’immagine senza chiudere il cerchio, nel simboleggiare il confine tra l’Asti Docg ed il mondo circostante, esprime l’apertura della Denominazione verso l’esterno. Una sorta di invito a visitare le nostre colline, rivolto a tutti i wine lover italiani e stranieri.
Ed infine la novità più attesa ed importante è costituita dall’inserimento del nome Moscato d’Asti nel logo. Un riconoscimento dell’attuale ruolo del Moscato a tappo raso, affermatosi sul mercato nazionale ed internazionale al punto da far parlare di una vera e propria ‘moscato mania’
«Se è vero che il logo di un Consorzio deve essere la sintesi visiva di una Denominazione, allora non possiamo che essere contenti del lavoro svolto – sostiene Romano Dogliotti, Presidente del Consorzio di tutela dell’Asti Docg –. Nella nuova immagine c’è tutto quello che il Consorzio simboleggia. Partendo dalla sua uva di riferimento si giunge fino al patrimonio storico e culturale che il nostro territorio è in grado di esprimere. È infine importante lo spazio dato al Moscato d’Asti, prodotto sempre più rilevante per l’economia territoriale che, assieme alle versioni secco e dolce dell’Asti Docg, completa l’offerta di vini di alta qualità da noi tutelati»