È un must “Anteprima Vendemmia”, cioè i dati, i numeri e le proiezioni della vendemmia appena passata, appuntamento annuale con Vignaioli Piemontesi che, con l’aiuto di esperti di istituzioni pubbliche (Regione Piemonte in testa) e private, analizza le informazioni raccolte durante la vendemmia. Ecco il documento finale della presentazione di martedì scorso, 6 dicembre.
§§§
Temperature record e siccità prolungata anche in estate avevano fatto temere il peggio per la raccolta dell’uva in Piemonte. I dati ufficiali però fotografano una situazione ben diversa: la produzione di vino è di poco inferiore al 2021, 2,26 milioni di ettolitri contro i 2,3 prodotti l’anno prima. L’altra sorpresa è che la 2022 è un’annata che si avvicina all’eccellenza qualitativa e si merita le Quattro Stelle e mezzo. Il Piemonte si colloca come seconda regione a livello nazionale per impatto di fatturato con un giro d’affari per il comparto vinicolo di 1.235 milioni di euro. Questa l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2022, l’annuale pubblicazione curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo. Un lavoro che Vignaioli Piemontesi porta avanti da più di trent’anni, dal 1992, raccogliendo minuziosamente i dati regionali di maturazione delle uve e dell’andamento climatico in varie zone vitivinicole del Piemonte e svolgendo un’attività di coordinamento di tutti i tecnici viticoli e agronomi presenti sul territorio. L’ultima pubblicazione è stata presentata ad Alba, nell’Aula Magna Ampelion.
Un 2022 vitivinicolo che si classifica dunque tra l’ottimo e l’eccellente, nonostante le criticità climatiche dovute a una stagione tra le più siccitose della storia in Piemonte e un’estate precoce e molto calda con assenza di pioggia.
L’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa parla di «miracolo viticolo» e invita il settore «ad approfondire le conoscenze sui meccanismi fisiologici di adattamento della vite agli stress idrici e termici. L’interrogativo maggiore è sui livelli produttivi dell’anno prossimo, soprattutto per quei vigneti che erano già in sofferenza dalla scorsa stagione. Non possiamo non considerare, infatti, come fattore critico un accumulo di riserve sicuramente ridotto al minimo. Vedremo se la resilienza di questa pianta straordinaria sarà capace di porre rimedio anche a questo aspetto». E aggiunge: «La Regione Piemonte sostiene il comparto vitivinicolo attivando tutti gli strumenti di cui dispone, a partire dalle misure dell’OCM a favore degli investimenti e della ristrutturazione delle aziende agricole; e a favore della promozione dei vini nei mercati extra Ue; proseguendo con le misure del Programma di sviluppo rurale per i contributi rivolti agli investimenti nelle aziende, ai giovani agricoltori, ad investimenti per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; per il sostegno alle attività di informazione e promozione a favore delle produzioni di qualità. Ritengo fondamentale sostenere i nostri viticoltori e i consorzi di tutela al fine di affrontare le sfide causate dal cambiamento climatico, rafforzare il posizionamento dei vini di qualità piemontesi sui mercati, tutelare il patrimonio paesaggistico e valorizzare l’intero territorio di produzione».
Il direttore di Vignaioli Piemontesi Davide Viglino ricorda l’importanza dei vini a denominazione: «La maggior parte della produzione 2022 è rivendicata a Dop, come vino a denominazione di origine: sono 2,08 milioni di ettolitri pari al 92%. La scommessa del Piemonte è trasformare la qualità delle uve in vini di qualità».
Conclusa la parte tecnica, presentata da Federico Spanna (Regione Piemonte) e Michele Vigasio (Vignaioli Piemontesi), la parola a studiosi e ricercatori universitari che si sono confrontati su «Imparare dalle crisi: la lezione del 2022 in vigneto e in cantina». La registrazione completa del convegno si potrà trovare a breve sul sito vignaioli.it e su millevigne.it.
I DATI DELLA VENDEMMIA 2022
Ricordiamo in sintesi quali sono i dati della vendemmia 2022. La raccolta delle uve è stata precoce, in generale si è svolta tra agosto e settembre. Tra i vigneti del Piemonte, la produzione di vino si è confermata sostanzialmente stabile, nonostante le criticità climatiche, a 2,26 milioni di ettolitri. In Italia la produzione è stata di 50,3 milioni di ettolitri.
La vendemmia comunque soddisfa per la qualità: dalle analisi e valutazioni svolte costantemente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, molti vitigni sono collocati in vetta della classifica. Si attendono vini dalla bella struttura e complessità, particolarmente armonici e capaci di resistere al tempo. Quasi tutti i vitigni sono vicino all’eccellenza con quattro stelle e mezzo: Arneis, Favorita, Moscato bianco, Barbera, Brachetto, Dolcetto, Freisa, Grignolino, Nebbiolo, Ruché, Vespolina, Chardonnay, Sauvignon Blanc e Pinot Nero. Seguono Cortese, Erbaluce, Nascetta, Timorasso e Pelaverga (4 stelle).
Gli ettari vitati sono in crescita e hanno raggiunto quota 45.823. Per quanto riguarda la superficie vitata, dopo parecchi anni di flessioni, nel 2017 la tendenza si è invertita grazie al fatto che il vigneto piemontese ha ricominciato a mettere a dimora nuovi ettari. La tendenza è proseguita anche nel 2020 nonostante la crisi mondiale da Covid, si è confermata nel 2022. Guardando ai numeri, negli ultimi dieci anni (2013 – 2022), il vigneto piemontese ha evidenziato un andamento sostanzialmente stabile e con una situazione di incremento nella fase finale. Nel 2013 la superficie vitata piemontese disponeva di 44.169 ettari, nel 2014 di 43.893, nel 2015 di 43.553, nel 2016 di 43.500, nel 2017 di 44.202, nel 2018 di 44.449, nel 2019 di 44.677 ettari, nel 2020 44.737 ettari e nel 2021 45.420. Anche nel 2022 è continuato il recupero della superficie vitata persa nel passato: oggi è di 45.823 ettari, con un netto incremento rispetto al valore del 2013.
La produzione di vini a denominazione di origine rappresenta il 92% con 2,08 milioni di ettolitri dichiarati nella vendemmia 2022. Ci sono 59 denominazioni con 18 Docg e 41 Doc che coprono circa l’83% della produzione regionale; quasi tutta di vitigni autoctoni storici.
Positivi i dati economici del settore dell’agroalimentare piemontese a cui fa riferimento anche il vino: secondo gli ultimi dati della Regione Piemonte, il valore della produzione piemontese è di 1.235 milioni di euro su un totale italiano di 11.160 milioni di euro. Il Piemonte si colloca come seconda regione a livello nazionale per impatto di fatturato.
Un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori sono Paesi Scandinavi, Usa, Germania, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone.
Il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 35 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con circa 8.000 soci.
Sono 19,4 milioni di euro le risorse assegnate dalla Regione Piemonte nell’annualità 2022/2023 alla misura promozione sui mercati dei Paesi terzi dell’OCM Vino per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi, così ripartite: 8,5 milioni di euro per la misura promozione dei vini sui mercati dei Paesi terzi; 7 milioni di euro per la misura ristrutturazione e riconversione dei vigneti; 3,9 milioni di euro per la misura Investimenti.
Sono 8 milioni di euro le risorse assegnate dalla Regione Piemonte per il biennio di transizione 2021 – 2022 a favore della sottomisura 3.2 PSR 2014/2020, a sostegno delle attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno alla UE per la valorizzazione delle produzioni piemontesi rientranti nei regimi di qualità.
La pubblicazione di Anteprima Vendemmia 2022 è anche scaricabile gratuitamente online andando sul sito www.vignaioli.it