PESCHE DI VOLPEDO

i prodotti tipici del Piemonte

 

Il pesco è una pianta arborea che raramente supera i 4 metri di altezza e la durata della sua vita è limitata ad una ventina di anni.
La coltivazione del pesco nella zona del tortonese è praticata da moltissimi anni in quanto, nell’areale considerato, esistono terreni “sabbiosi” e “franco-sabbiosi”, particolarmente favorevoli alla suddetta coltura.
Le Pesche di Volpedo, prodotte in aziende direttocoltivatrici vengono raccolte scalarmente in prossimità della maturazione fisiologica con 4 – 5 stacchi successivi; la permanenza prolungata sulle piante migliora colore e pezzatura ed esalta le qualità organolettiche dei frutti che, più delicati, vengono confezionati manualmente.
La commercializzazione del prodotto avviene in modo rapido senza utilizzo della catena del freddo, così da giungere in pochi giorni al consumatore.
Nelle annate normali, il periodo della campagna peschicola è compreso tra la seconda decade di giugno e la prima decade di settembre. Non essendo possibile produrre un’unica varietà che non coprirebbe tutto l’arco della stagione nella zona considerata vengono coltivate cultivar con epoche di maturazione progressiva soprattutto a polpa gialla, ma ultimamente anche a polpa bianca mentre non sono praticamente presenti le nettarine e le percocche.
Le piante, non essendo soggette a copiose irrigazioni e sovente vegetando senza alcuna irrigazione, danno frutti profumati e molto serbevoli, che sono anche di aspetto attraente per la loro forte colorazione.

Zona di produzione
La zona di produzione comprende il comune di Volpedo–Monleale ed i comuni limitrofi della Bassa Val Grue e Val Curone.

La storia
La frutticoltura nella zona di Volpedo risale a molte decine di anni fa. Uno dei suoi pionieri fu il padre dell’avv. Carlo Baravalle, che oggi ben può considerarsi, a sua volta, il padre della intensificata e moderna coltura della frutta della zona. Egli, con un’attività che non conosceva riposo, conciliò il non lieve lavoro della sua professione di avvocato, con quella di frutticoltore nel comune di Volpedo. Per buona fortuna di quel Comune, nel 1935 l’avv. Baravalle, allora suo amministratore, riuscì a realizzare un mercato quotidiano all’ingrosso della frutta, dotato di un razionale e decoroso edificio, che inaugurò nel luglio dell’anno successivo.
Fin dal primo anno, vennero venduti sul mercato di Volpedo in media 100 quintali di frutta al giorno, con risultati economici oltremodo soddisfacenti; il successo andò crescendo di anno in anno tanto che, nel 1950, si raggiunsero circa 100 mila quintali di produzione.

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