Anteprima Barbera 2024. Gerbi: «Annata ideale». Rabbione (Centro Studi Vini Piemonte): «Qualità trasversale ed eccellente». Monticone (Coldiretti): «Vitigno resiliente»

inserito il 5 Dicembre 2024

Ancora una volta, la Barbera d’Asti, vendemmia 2024, si è confermata resistente e resiliente agli effetti del cambiamento climatico, nonché interessante dal punto di vista organolettico, con la tipica sferzante freschezza che la identifica.

«Il particolare andamento meteorologico dell’ultima stagione vendemmiale, caratterizzato da una più elevata piovosità rispetto alle annate precedenti, ha reso le Barbera presentate più allineate al loro tradizionale profilo, quindi, senza eccessi di gradazione alcolica ed, in generale, molto equilibrate, in linea nella composizione e di ottima bevibilità» ha esordito Vincenzo Gerbi, già professore ordinario di Scienza e Tecnologia degli Alimenti presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, in occasione della XXIII Edizione di Anteprima Barbera, presentata mercoledì 4 dicembre al PalaTartufo di piazza San Secondo, da Coldiretti Asti in collaborazione col Centro Studi Vini del Piemonte di San Damiano d’Asti.

Ventitré le Barbera d’Asti analizzate, future Docg (7 Nizza e 16 Barbera), per catturarne le proprietà organolettiche, i tratti comuni e le singole peculiarità, di cui agli areali di produzione di Castelnuovo Don Bosco, Asti, San Damiano, del Moncalvese, del Nicese, del Canellese e della Valle Bormida.

Ha aggiunto Gerbi: «Le migliori esposizioni hanno portato a vini un poco più strutturati che potranno invecchiare in modo corretto. Tutti i campioni presentano, però, quella freschezza sferzante che connota le Barbera della migliore tradizione, accompagnata da una sapidità intensa, che predispone al migliore accompagnamento gastronomico. Tutto sommato, possiamo definirla un’annata ideale per gli amanti della Barbera, i quali, potranno coglierne le innate doti di freschezza e bevibilità, senza la preoccupazione di dover limitare il consumo, dato che l’annata, finalmente, è stata soddisfacente, anche dal punto di vista quantitativo. Rispetto alla tecnica di vinificazione. Da segnalarsi la perfezione raggiunta dai vinificatori, di cui ai vini in presentazione ai primi dicembre, che, nella stragrande maggioranza, hanno completato tutti i processi fermentativi e non presentano difetti rilevabili» ha concluso il professore.

Secondo Rabbione, Direttore del Centro Studi Vini del Piemonte e vice direttore Coldiretti Asti ha detto: «Valutando gli aspetti analitici e sensoriali dei diversi campioni possiamo constatare, ancora una volta, che il percorso di miglioramento di questo grande vino continua ad essere interessante. Se anni fa si potevano trovare prodotti con alcune alterazioni o anomalie sensoriali, ora si è raggiunto un livello qualitativo trasversale di eccellenza, a prescindere da quelle che possono essere le caratteristiche dell’annata».

Da sin. Gerbi e Rabbione

Pur avendo un contenuto medio di alcol allineato con la vendemmia 2023, l’annata 2024 si distingue per i valori dell’acidità totale mediamente inferiori (6,41 g/L), valori medi di pH più elevati degli ultimi anni (3,53) e un quadro del colore sensibilmente ridotto rispetto alle ultime 8 vendemmie (0,88), con un rapporto tannini antociani a 3,8 di media, flavonoidi totali (+) catechina mg/L a 1575 di media, antociani malvidina mg/L a 326 e flavonoidi non antociani (tannini) mg/L a 1249 di media.

«La vendemmia 2024 ci ha, dunque, riservato una Barbera diversa dagli ultimi anni che, seppur meno strutturata e corposa dal punto di vista analitico, si distingue in positivo per la sua elevata finezza, sapidità e freschezza, foriera di un vino unico e molto bevibile» ha osservato la presidente Coldiretti Asti, Monica Monticone, apprezzando anche la grande capacità di resistenza e di resilienza del vitigno.

«Grazie alle analisi puntuali messe a disposizione dal Centro Studi Vini del Piemonte, anche quest’anno disponiamo di informazioni analitiche fondamentali, per meglio affrontare l’affinamento, nonché per valutare i diversi potenziali di serbevolezza, andando a prevederne l’apoteosi di maturità e di espressione organolettica» ha concluso il direttore Coldiretti Asti, Giovanni Rosso.

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