È un Filippo Mobrici ecumenico e anche, ovviamente, «stanco, ma felice» quello che ci concede un’intervista a chiusura del 55° Vinitaly di Verona.
Addossato alla parete verde acqua con la grafica artistica che rappresenta l’area istituzionale della Regione Piemonte gestita da Piemonte Land of Wine, il superconsorzio che raggruppa i consorzi vinicoli piemontesi e di cui Mobrici è vicepresidente, racconta sensazioni di fine Fiera e prospettive future per un comparto del vino del Piemonte che ha bisogno di unità come dell’aria per respirare.
Lo dice chiaramente, Mobrici, sottolineando i numeri delle aziende vinicole piemontesi che al Vinitaly rappresentano più del 10% delle intere presenze e che tengono alta la bandiera «di una regione che è tra le quattro più grandi aree vitivinicole del mondo» assicura.
Il “Mobrici pensiero” richiama al concetto di team a quella squadra che tanto cozza con il proverbiale individualismo sei piemontesi. «Dobbiamo, però, superarlo per dovere verso le generazioni future» avverte il vicepresidente di Piemonte Land. E il Vinitaly in chiusura sembra essere lì a dargli ragione. Vedremo.