Lutto. Il mondo del vino piange Ugo Massimelli, enologo e presidente della Bersano di Nizza Monferrato, scomparso a 90 anni. «Imprenditore del vino che ha creduto nel valore della vigna»

inserito il 2 Maggio 2022

È mancato Ugo Massimelli (foto), 90 anni, enologo, commendatore e presidente della Bersano Vini di Nizza Monferrato, una delle aziende vitivinicole più storiche nel panorama vinicolo piemontese.

Lo piangono le figlie Fulvia, Orietta, Paola e Federica, con i parenti e i nipoti.

È proprio Federica, amministratore delegato della Bersano Vini – alla cui guida Ugo Massimelli arrivò nel 1985 e che recentemente è passata interamente sotto il controllo della famiglia Massimelli – a ricordare il padre con parole spezzate: «Dopo la sua famiglia, le sue aziende, la Bersano Vini e la Samofer (sede a Incisa Scapaccino nell’Astigiano opera nel settore della formatura e taglio dei metalli ndr), erano le sue “creature” a cui teneva particolarmente e di cui si è occupato fino all’ultimo».

Del resto nel mondo del vino piemontese Ugo Massimelli, che nel 2019 aveva perso la moglie, Teresa Margherita Brondolo, è stato sempre tra i protagonisti, non solo a causa dei suoi studi di enologia, ma anche per aver raccolto, tra i tanti progetti imprenditoriali, l’eredità di Arturo Bersano, mitico imprenditore di Nizza Monferrato dell’omonima azienda fondata nel 1907 che oggi, grazie al commendator Ugo Massimelli, è rimasta un punto di riferimento per la produzione di vini classici e celebrati del Piemonte, dalla Barbera d’Asti, al Nizza docg, dal Moscato d’Asti, all’Asti Spumante, al Brachetto d’Acqui, al Barolo perché Bersano ha tenute anche nell’area classica di coltivazione del nebbiolo da Barolo.

Significativo il commento di un produttore: «Con Ugo Massimelli se ne va un pezzo di quell’imprenditoria del vino che ha creduto nella vigna come origine di tutto». Un concetto confermato, come si legge sulla homepage del sito web aziendale, dai 230 ettari di vigneti coltivati nei migliori terroir del Piemonte nella “core zone” dei Paesaggi vitivinicoli piemontesi che, dal 2014, sono Patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco.

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