Turismo. I “big data”: stranieri e italiani in Piemonte per visitare Torino. Il resto va abbinato dice la Regione. «Già fatto con le Langhe. Sarà fatto anche con altre aree»

inserito il 11 Luglio 2018

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Conclusa l’operazione più glamour e danarosa del calciomercato d’estate, cioè l’acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus, sui social qualche burlone ha persino commentato che la presenza dell’asso portoghese del pallone farà bene al turismo, oltre che agli affari della Vecchia Signora. Insomma tutti a Torino a vedere giocare CR7. Battuta o realtà staremo a vedere. Intanto, però, la Regione Piemonte ha analizzato i flussi turistici di italiani e stranieri e scoperto che la gente viene in Piemonte per vedere Torino, poi ci sono le altre aree, i monti, i laghi, le zone vitivinicole, ma il capoluogo comanda. Dalla Regione, tuttavia, dicono che Torino ha appeal turistici che vanno abbinati con quelli di altre zone. Beh il progetto sarebbe quello di aumentare la permanenza dei turisti. Un inizio di sinergia è già stato fatto tra Torinoe le Langhe-Roero con il Bocuse d’Or. Alleanza saranno fatte anche con altre aree piemontesi? Ci sarà Torino + la patria di Alfieri + le cattedrali sotterranee di Canelli da dove, tra l’altro, partì il primo vagito della candidatura dei paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato a Patrimonio Unesco? Oppure Torino + Laghi + Montagne + Risaie? Vabbè staremo a vedere.
Intanto qui di seguito la ricerca regionale che ha utilizzato la tecnica dei big data, cioè di analisi e previsione di comportamenti dati dalla verifica di dati e informazioni. Buona lettura.

La presenza giornaliera di visitatori in Piemonte provenienti da fuori regione oscilla fra 190mila utenti minimo stimato nel mese di settembre e i 471mila utenti stimati il 15 agosto.
L’andamento evidenzia una fruizione che si concentra nei week-end, con i visitatori dalla Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta che registrano un numero significativamente superiore rispetto ad altre Regioni di provenienza per numero di visite multiple.
Il 50% dei flussi dei turisti stranieri si registrano da Francia, Svizzera, Germania, Regno Unito e Olanda. La fruizione del territorio varia considerevolmente a seconda della provenienza dei turisti, con una tendenza marcata a definire aree di fruizione specifiche trasversali.
Torino è la meta principale dei flussi turistici regionali, in particolare di quelli provenienti dall’estero, il 58% degli stranieri che visitano Torino passano nel capoluogo piemontese i due terzi del proprio tempo in Italia. Sono questi alcuni dei risultati che emergono dal primo studio realizzato in Italia sui flussi turistici attraverso i Big Data, presentato oggi in occasione dell’appuntamento di Torino degli Stati generali del turismo; una tecnologia innovativa che consente di capire meglio la dinamica del turismo e favorire lo sviluppo di strategie più efficaci e sostenibili per il territorio. È in quest’ottica che l’Osservatorio turistico regionale, con la collaborazione di Vodafone Italia, ha analizzato il settore del turismo nel 2017. Partendo dai dati di traffico della rete mobile di Vodafone, le informazioni aggregate e anonimizzate sono state elaborate attraverso appositi algoritmi e coefficienti statistici, al fine di fornire una visione completa del comportamento di tutti i turisti presenti in Piemonte.

Uno studio che permette di fornire una visione sia qualitativa sia quantitativa del turismo sul territorio regionale più ampia di quella oggi a disposizione con le rilevazioni statistiche. Gli indicatori di presenza permettono infatti di misurare la cosiddetta “pressione di visita sul territorio”, con una valutazione complessiva che, oltre i turisti registrati nelle strutture ricettive, comprende anche la componente di visitatori giornalieri e quella di coloro che scelgono forme di ricettività diverse.

Lo studio ha rilevato, per la componente di visitatori italiani non piemontesi, un comportamento specifico e diverso nei differenti territori: per esempio, nell’area di Torino e prima cintura ha registrato un andamento molto variabile nei primi tre mesi dell’anno tra giorni feriali e week-end, per poi registrare una flessione con valore minimo ad agosto e quindi incrementare le presenze giornaliere fino al picco massimo del 9 dicembre con oltre 136mila utenti. Nel territorio della Val Susa e Pinerolese, invece, la variazione fra presenza feriale e del fine settimana è ancora più marcata nei primi tre mesi che corrispondono alla stagione invernale dello sci. Picchi a inizio e fine anno e un incremento delle presenze nel mese di agosto: dal 4 al 21 agosto sempre oltre 14mila utenti registrati e presenze massime il 15 agosto con circa 27mila utenti.

Gli stranieri presentano invece un andamento meno caratterizzato dei picchi del week-end e si concentrano maggiormente nei mesi di luglio e agosto; inoltre le loro presenze risultano più elevate nella seconda metà dell’anno.

Nei vari territori piemontesi la distribuzione delle presenze straniere è piuttosto diversificata: sull’area dei laghi, con elevata variabilità fra giorni feriali e week-end, le presenze estere maggiori si concentrano fra aprile e agosto; nel Cuneese picchi di presenze giornaliere interessano in particolare il mese di agosto; a Torino e prima cintura le presenze crescono negli ultimi mesi dell’anno; sul territorio della Valle di Susa e Pinerolese, infine, la concentrazione di evidenzia nei primi tre mesi dell’anno, con un incremento a luglio e agosto e picco a fine anno.

Anche i mercati di provenienza presentano una forte caratterizzazione, in particolare:

– i tedeschi sono minimamente presenti nei mesi invernali con un forte picco ad aprile (in cui raggiungono quasi 27mila presenze giornaliere), ma anche a giugno e nei mesi estivi di luglio e agosto con analoghi valori del picco di aprile e quindi una flessione nei mesi autunnali

– i francesi, con una stima giornaliera di presenze più elevato rispetto al mercato tedesco, concentra i picchi nel mese di agosto (per esempio, oltre 110mila presenze il 12 agosto).

I porti di ingresso dei visitatori esteri in Piemonte, inoltre, evidenziano come la maggior parte dei flussi transiti dai passi alpini, in particolare dalla Liguria a causa del vicino confine francese, e solo a seguire raggiunga la destinazione attraverso gli aeroporti.

Gli andamenti giornalieri dello studio ci permettono di valutare il fenomeno delle presenze turistiche complessivamente e con un approccio scientifico– dichiara Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte – Infatti, per esempio, l’analisi delle connessioni supporta la strategia regionale di sviluppare la promozione del Piemonte proponendo la destinazione Torino abbinata ad altre aree piemontesi come già avviato nel caso di Torino e Langhe e Roero”.

“La soluzione Vodafone Analytics utilizzata si affianca agli strumenti tradizionali e permette di restituire importanti indicazioni per la pianificazione strategica del turismo– afferma Filippo De Vita, responsabile Marketing Servizi Digitali di Vodafone Italia –Si tratta di informazioni utili per supportare lo sviluppo del piano di marketing regionale sia sul piano nazionale che internazionale. Una caratteristica fondamentale della tecnologia utilizzata è la scalabilità, in quanto può fornire elementi utili in vari ambiti della pianificazione e monitoraggio del territorio, dai trasporti pubblici alla gestione della sicurezza durante grandi eventi”.

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