Due notizie di questi giorni: l’Icif, la scuola di alta cucina per chef stranieri che ha sede nel Castello di Costigliole d’Asti, sigla una collaborazione con l’Università di Taipei a Taiwan e una delegazione di imprenditori russi del settore caseario visitano il Monferrato per conoscere la tecnologia con la quale produrre biogas. Sono i segnali che l’agroalimentare italiano è davvero strategico per l’economia del nostro Paese e lo è nonostante la stupida miopia di Governi, politici e gruppi di potere vari, banche comprese, che in Italia hanno fatto più il brutto che il bel tempo.
Ecco, intanto, le due note stampa, inviate rispettivamente da Icif e Cia di Alessandria, che illustrano le due notizie. Buona lettura.
ICIFI all’estero
L’ICIF – Italian Culinary Institute for Foreigners di Costigliole d’Asti ha il suo quartier generale sull’ultimo lembo di Monferrato che guarda alle Langhe: il punto cardine che lega una fitta e viva rete mondiale di uffici di rappresentanza sparsi nei cinque continenti, la cui mission risiede nel reclutamento dei futuri studenti e nella promozione della scuola, con costante attenzione all’eccellenza del Bel Paese declinata a tavola.
E’ la volta di Taiwan: Miss Ni-Tai Chu, alias “Kelly” Chu, referente ICIF in loco, ha organizzato e coadiuvato la missione promozionale del presidente Piero Sassone snodatasi attraverso diverse scuole della capitale (tra le quali “Jinwen University of Science & Technology” e “Chien Hsin University”), raggiungendo il suo apice il 22 marzo nella concretizzazione della partnership con la “Taipei City University of Science and Technology”. Un sodalizio che rafforza la presenza sul territorio taiwanese e crea nuove sinergie internazionali con un polo universitario di calibro, che conta al suo interno oltre dieci facoltà. Tra queste, una dedicata alla cucina ed una alla pasticceria. L’ICIF inizierà a ricevere dal prossimo ottobre i loro primi studenti che parteciperanno al “Master in Cucina, Cultura ed Enologia delle Regioni d’Italia”. Avranno la preziosa opportunità di svolgere un tirocinio pratico presso i migliori Ristoranti Stellati Michelin del Piemonte.
A chiusura della Press Conference teatro della stipula, la dimostrazione di cucina dello chef Alessandro Giagnetich, frequente portabandiera di ICIF in Asia. Si è misurato nell’esecuzione di due perle culinarie del Piemonte più classico: il Pollo alla Marengo e la mitica Torta di nocciole con zabaione caldo al Moscato. Grande risonanza da parte dei media e dei giornali nazionali Taiwanesi: https://udn.com/news/story/6885/3045582?from=udn-catelistnews_ch2;https://www.youtube.com/watch?v=GQMNGuiID2A; https://udn.com/news/story/6885/3045582?from=udn-catelistnews_ch2;https://udn.com/news/story/6929/3045585?from=udn-catelistnews_ch2;http://www.cna.com.tw/news/ahel/201803220061-1.aspx
Lo Chef ICIF proseguirà le sue Cooking demo a Taiwan fino al 31 marzo, misurandosi nella preparazione di ricette tradizionali e moderno-creative italiane.
Russi in Monferrato
Si chiama Sergei Chernih ed è il tecnologo russo dell’azienda Kozi in Kazan (Russia), uno dei più importanti stabilimenti del continente per la lavorazione dei formaggi. E’ in visita, in questi giorni, in Italia e ha fatto tappa anche ad Occimiano, nell’azienda SS San Martino di Umberto Signorini per studiare le tecnologie del biodigestore che vorrebbero prendere ad esempio.
L’azienda russa, a tre ore di volo da Mosca, conta seimila capi di capre allevati, per una produzione di 7 tonnellate al giorno di latte e il risultato di 150 tipi diversi di formaggio, attraverso il lavoro di 300 dipendenti. Accompagnati dalla responsabile aziendale Marketing Lucetta Rissonedella San Martino, Chernih ha fatto visita anche alla Cia di Alessandria dove c’è stato uno scambio di omaggi con il presidente Gian Piero Ameglio e il direttore Carlo Ricagni: formaggetta russa e vini del Monferrato.
Commenta Chernih: “In Italia la zootecnia presenta strumenti avanzati, siamo in visita per osservare le tecnologie e migliorare i nostri processi. In particolare, siamo interessati alla produzione circolare come applica Umberto Signorini, al biogas, all’alimentazione per bambini e alla produzione di mozzarella. Abbiamo imparato in Italia a fare la ricotta, ora ne produciamo 25 tonnellate al mese; nel vostro Paese abbiamo anche comprato i macchinari che utilizziamo nei nostri stabilimenti”.
La visita Italiana di Sergei prosegue a Salerno, per osservare (e imparare) la lavorazione della mozzarella.