Cosa c’entra la Langa Astigiana, terra di moscato e brachetto, con il pinot nero, uva da rossi e da base per spumanti. C’entra perché, come ha spiegato a SdP Gianni Scaglione del Forteto della Luja, cantina tra le poche che vinificano, oltre ad altri vini del territorio, il Loazzolo doc, la più piccola doc d’Italia riconosciuta tale nel 1992, 25 anni fa, il pinot nero fu introdotto nell’Astigiano e nell’Oltrepò Pavese a fine 1800 dai Gancia che lo volevano soprattutto come base per gli spumanti secchi.
Ora parte da qui, da Loazzolo, cuore anche di una oasi naturalistica certificata dal WWF, la proposta di un forum sul Pinot Nero. «Si farà nel 2018 – dice Scaglione -. La data è ancora da decidere ma abbiamo già contatti con produttori francesi della zona della Borgogna e di altre aree europee, che si confronteranno con i vini Pinot Nero piemontesi e italiani».
Un ponte inedito Italia-Francia in un momento, che per la verità dura da anni, in cui gli italiani del vino tendono più a farsi la guerra che a fare squadra. Vecchia storia triste. Ora questa iniziativa che parte dalla culla del Loazzolo doc sembra cambiare verso. C’è da sperarci.
Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)
Qui videointervista e immagini realizzate da Vittorio Ubertone