Giovane, dinamica, multi-social, sa sempre cosa dice e lo dice, merce rara, con strema semplicità che persino i giornalisti capiscono.
Chiara Del Tufo è la responsabile della comunicazione per la Capetta, una delle aziende storiche dell’area di Santo Stefano Belbo, provincia di Cuneo.
Ha in mano non solo i canali per comunicare, ma anche il polso di come i mercati reagiscono ai prodotti. Report che le arrivano dalla “prima linea” dove sono i “commerciali” a battersi.
Da lei arriva la prima notizia positiva: un Brachetto, quello della Capetta, scelto da una giuria di giornalisti esperti di vino, premiato per la Five Stars Awards, sorta di Oscar del Vinitaly che riconosce la qualità internazionale dei vini selezionati. «Il nostro Brachetto è stato scelto e questo ci fa ben sperare, perché all’assaggio il rosso dolce piemontese piace sempre molto. Poi all’acquisto ci sono difficoltà che si dovranno superare perché il Brachetto è un prodotto che incontra molto, anche adesso e nonostante tutto».
Poi c’è il Moscato e l’Asti docg, prodotti del territorio su cui Capetta investe molto. «Sono le nostre radici e rappresentano uomini e donne della nostra terra» dice semplicemente Chiara che anticipa un paio di cose anche sull’assoluta novità piemontese del 2017, l’Asti Secco docg, cioè la versione non dolce dell’Asti docg: «Promette molto. Lo abbiamo fatto degustare. Ha riscosso enorme interesse e favore. Sarà uno spumante a tutto pasto che piace a uomini e donne. Siamo ansiosi di proporlo sul mercato quando l’iter burocratico formale sarà terminato (sembra non prima di giugno ndr). Però i presupposti sono eccezionali». Beh, la filiera del moscato ha proprio bisogno di buon notizie.
Ecco la nostra video intervista a Chiara Del Tufo e una foto con Riccardo Capetta (primo da sinistra), contitolare dell’azienda, impegnato al tavolo con alcuni buyers.