La Cantina Vallebelbo compie 60 anni. Alla festa di compleanno hanno partecipato in molti: soci, amici e famigliari, ma anche giornalisti, ricercatori, storici del territorio, esperti di alimentazione e di cooperazione.
Il presidente dell’enopolio, Romano Scagliola, infatti, ha voluto dare un taglio celebrativo e allo stesso tempo informativo alla festa per il sessantesimo che si è svolta il 12 novembre nella nuova sede di via Cossano a Santo Stefano Belbo.
A “farsi gli auguri” i 160 soci della Cantina, con parenti e amici, dipendenti e collaboratori (400 i commensali al pranzo).
Ad animare il talk show, condotto dal giornalista Filippo Larganà, il sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigino Icardi; il parlamentare cuneese Mino Taricco; l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero; il medico nutrizionista, Giorgio Calabrese; Alessandro Durando, presidente di Confcooperative Cuneo; Giovanni Satragno, presidente della Produttori Moscato (vignaioli) e il ricercatore e storico Donato Bosca che ha scritto un volume sulla storia della Cantina dal 1956 ai giorni nostri.
Dal dibattito, dopo le parole di benvenuto del presidente Scagliola, sono uscite riflessioni sul mondo del vino piemontese. Icardi ha parlato dei problemi quotidiani degli amministratori locali dovuti ai tagli dei trasferimenti del Governo centrale; Taricco ha ammesso i tagli motivandoli, però, con la drammatica crisi economica che l’Italia sta attraversando. Un periodo di “vacche magre” che impone priorità. E sul mondo del vino ha detto: «Mi auguro che il comparto riesca a compattarsi su un progetto comune in modo da avere quel potere contrattuale necessario a un settore che è una assoluta eccellenza piemontese. Ma bisogna crederci» ha avvertito.
Sulla stessa linea anche l’intervento di Giorgio Ferrero che a proposito di Psr, il programma di sviluppo rurale gestito dalla Regione Piemonte che distribuirà oltre 1 miliardo di euro da fondi Ue alle aziende agricole e che recentemente è stato al centro di contestazioni, ha detto: «A chi dice che la gestione del Psr non sia adeguata ricordo che abbiamo assegnato già 500 milioni. Gli altri saranno assegnati nei prossimi anni. Chi non è entrato in questa tranche entrerà nelle altre che seguiranno. La Regione ha in alta considerazione i problemi dell’economia».
Non sono mancati riferimenti alla situazione del Moscato con l’Asti docg in grave calo di vendite. Ne hanno parlato Ferrero, «La filiera ritrovi unità d’intenti per rilanciarsi. Noi della Regione faremo come sempre la nostra parte», e Satragno: «Servono interventi forti per far tornare l’Asti ai livelli pre crisi. La parte agricola compattandosi ha dato l’esempio. Ora le industrie diano il loro contributo». Tradotto: si sblocchino le risorse per fare pubblicità all’Asti docg, almeno sotto natale. Un tema sul quale si sta ancora discutendo, con le feste natalizie e di fine anno ormai alle porte, L’augurio è che si arrivi in tempo utile a una decisione. Vedremo.
Alessandro Durando, ha sottolineato il ruolo della cooperazione in Piemonte con riferimento alla provincia di Cuneo, «Qui fare cooperativa ha significato salvare diritti e doveri, insieme alla creazione di posti di lavoro e qualità della vita sociale e lavorativa».
Da medico esperto di nutrizione il dietologo Giorgio Calabrese ha ipotizzato un’educazione alla cultura e coltura del vino già nelle scuole: «Per educare consumatori consapevoli in grado di gestire un prodotto alimento». Educazione al consumo del vino anche per gli adulti: «Un uomo adulto può bere tre bicchieri di vino a pasto. Ma attenzione a superalcolici ed eccessi». Calabrese, infine ha richiamato i produttori vinicoli a non favorire gli abusi, ma a mettere in atto azioni di divulgazione per ampliare la base di consumatori responsabili, «Solo così – ha sostenuto – avremo un consumo davvero consapevole e sicuro».
Donato Bosca ha quindi parlato della genesi del libro e del video (curato da Guido Boffa, sarà presentato il 25 novembre in occasione della votazione del bilancio della Cantina) sulla storia della Vallebelbo: «Una raccolta di testimonianza non solo sulla vita della Cantina, ma di quelle generazioni che hanno contribuito a fare grande la vitivinicoltura cooperativa in Piemonte».
Infine i saluti del presidente Romano Scagliola che ha ringraziato i ralatori per i loro interventi e i soci per il prezioso apporto alla vita delal cantina, «Che deve avere un futuro amncora migliore di quello che tutti insieme abbiamo assicurato fino a oggi» ha detto.
Qui di seguito la nostra intervista al presidente della Cantina Vallebelbo, Romano Scagliola.
L’ intervista a Romano Scagliola