Un portale internet che dice in tempo reale se un’etichetta di vino è corretta secondo la selva di leggi che angustiano i produttori e che spesso fanno fioccare multe salate, soprattutto a causa di errori formali. Oggi questo portale esiste, www.etichetteok.it l’indirizzo telematico, ed è stato presentato qualche giorno fa on-line. Dietro all’home page un team di esperti – di cui fanno parte Gianfranco ed Ermanno Cordero del BI.LAB., un’istituzione consolidata, fra i centri di ricerca privati, ad Alba); Michele Antonio Fino, professore nell’Università di Scienze Gastronomiche e autore del volume Questione di Etichetta; e Vittorio Portinari, enologo e consulente per centinaia di aziende in tutta Italia – che valuta l’etichetta, la corregge e, se necessario, motiva ciò che non si può scrivere.
Ma come è nata l’idea di questo consulente virtuale?
«L’incertezza su cosa si possa o non si possa scrivere sull’etichetta di una bottiglia di vino, così come su un sito internet aziendale o sui cartoni in cui si imballano le bottiglie, attanaglia i produttori non meno di quanto li preoccupi la peronospora o l’oidio – spiegano gli esperi di etichetteok.it -. Basta infatti un’infrazione apparentemente del tutto formale o ininfluente per vanificare il lavoro di mesi, se non di anni, con cifre dovute allo Stato di molte migliaia di euro. Da tempo, associazioni come la FIVI chiedono al Ministero dell’Agricoltura di attivare un servizio pubblico di validazione delle etichette. Purtroppo, ad oggi una simile evoluzione del sistema (da controllore a cooperatore) sembra di là da venire. Parallelamente, una pletora di attori, con una preparazione che non sempre è all’altezza, materialmente aiutano i produttori viticoli a compiere errori di cui poi, alla fine, rimangono unici responsabili. Per rimediare a questa situazione è nata l’iniziativa privata ETICHETTEOK. Il meccanismo di azione è semplice: prima di stampare si sottopone l’etichetta con le sue informazioni al vaglio del servizio, via internet».
A verifiche terminate etichetteok.it dà il “visto si stampi” e qui sta la novità: se per quell’etichetta dovesse giungere, a seguito di una contestazione da parte delle autorità, una sanzione, ne risponderà etichetteok.it. Il costo minimo per una consulenza si aggira attorno ai 100 euro. E non è escluso che in futuro le consulenze si allarghino anche ad altri prodotti come i formaggi o le conserve.
«Insomma – commentano quelli di etichetteok.it -, di fronte ad uno Stato che complica la vita, il nostro è forse un approccio un po’ all’americana dove, tuttavia, dei professionisti ci mettono la faccia e il portafogli. A suo modo, una straordinaria novità in un Paese dove l’istinto più diffuso è quello a scaricare le proprie responsabilità».
E non è poco.
SdP