Ho fatto i conti, mancano nove giorni a questo Natale di Crisi 2008 e ancora non ho visto spot tv e annunci pubblicitari di spumanti e vini natalizi. L’Asti spumante, poi sembra proprio sia stato oscurato.
Ma vi ricordate la Venere Nera con l’ombelico prensile a caccia di tappi, o la Sharon post Basic Instint che brindava con un calice colmo di spumante italico? E bel George che saltabeccava tra party e spiagge sempre ebbro e voglioso, non di qualche femmina, ma di un flute di bollicine? E, in ultimo, vi ricordate il carosello dell’Asti consorziale, con le colline che sembrano quelle del Mulino Bianco e la modella simil-russa che inneggiava e ammiccava al biondo spumante? Tutto sparito. Non ce ne traccia nè sulle tv nè sui quotidiani. Sembra che , in un periodo in cui tutto è moscio e sgasato, abbiano vergogna a far vedere l’effervescenza dell’Asti. Eppure ci avevano assicurato che coi soldi (40 milioni di euro, la metà di cassa pubblica) che sarebbero arrivati dal Ministero (a proposito, sono arrivati?) avrebbero rilanciato l’Asti spumante. L’anno scorso hanno fatto fuoco e fiamme, con caroselli e annunci a destra e manca. Ora, a Natale, silenzio. E quando lo rilanci l’Asti se non a Natale? Diranno che c’è la crisi. Diranno che in tempo di vacche magre non è il caso di spendere il pubblicità. Diranno che bisogna tirare i remi in barca e stare ai primi danni sperando che la bufera passi. Stronzate. Facciamo come Sky, la tv intendo, che appena appena hanno detto che sarebbe il caso pagasse l’Iva (imposto sul valore aggiunto) al 20%, come le altre televisioni, ha messo in campo le tette di Ilaria d’Amico per fare il cazziatone a Silvio. Ebbene, possibile che tra tutte le donne del vino non ci siano un paio di tette in grado di ergersi a difesa del comparto, Asti Spumante compreso? Chissà che bello spot ne uscirebbe!
Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)